Surgical Theatre, il simulatore 3D per esplorare il cervello

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è il primo ospedale pediatrico in Europa ad utilizzare il simulatore neurochirurgico “Surgical Theatre”, per esplorare virtualmente il cervello dei pazienti.

Surgical Theatre, il simulatore 3D per esplorare il cervello

Grazie all’innovativo simulatore neurochirurgico “Surgical Theatre”, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è il primo ospedale pediatrico in Europa ad utilizzare questa nuova tecnologia capace di esplorare virtualmente il cervello dei pazienti. Il simulatore è stato donato dall’Associazione Heal, la quale finanzia programmi di ricerca e di cura dei tumori cerebrali infantili. Questa nuova tecnologia, in soli 30/40 minuti, permette la visualizzazione su uno schermo delle immagini 3D del cranio del paziente con tutti i suoi dettagli: ossa, corteccia, vasi sanguigni, fasci di fibre nervose.

Poi, attraverso un visore e un joystick, il neurochirurgo ha inoltre la possibilità di “immergersi” in questa realtà virtuale, muovendosi all’interno del cervello e osservando l’eventuale malattia da vicino. Inoltre, durante l’intervento, il personale medico presente in sala operatoria avrà anche la possibilità di visualizzare i modelli tridimensionali, che sono stati ricostruiti e trasferiti su una workstation mobile, in modo da poter utilizzare le informazioni acquisite con il simulatore.

Il simulatore è stato finora utilizzato in oltre 100 operazioni di chirurgia cranica complessa, permettendo di pianificare virtualmente l’operazione e studiare le tecniche da utilizzare in sala operatoria per rendere meno invasivo, più sicuro e più efficace l’intervento. Infatti, questo simulatore e questo nuovo approccio all’intervento chirurgico favoriscono una garanzia maggiore di risparmio delle strutture cerebrali sane, oltre ad una riduzione del sanguinamento intraoperatorio.

I medici dell’Ospedale Bambino Gesù hanno spiegato che il neurochirurgo e la sua equipe possono ripetere diverse volte la simulazione, quante sono necessarie “per individuare traiettoria e modalità ottimali per arrivare alla malattia, minimizzando inoltre l’impatto chirurgico e migliorando la sicurezza dell’esecuzione”.

L’Ospedale, inoltre, sottolinea anche le situazioni in cui il simulatore può trovare applicazione, dichiarando che è possibile “spaziare dalla chirurgia dei tumori cerebrali e dell’epilessia alla chirurgia vascolare e delle malformazioni cranioencefaliche; il sistema inoltre può essere utilizzato per ricostruire ed esplorare con la visione in 3D anche altre parti del corpo.

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