Tre articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche: dovevano essere un fiore all’occhiello per la ricerca italiana ed invece si sono rivelati dei falsi, creando imbarazzo e rischiando di far perdere credibilità sia all’Università Federico II di Napoli che al mondo della ricerca italiano.
Gli studi in questione riguardano i potenziali effetti dannosi di Ogm contenuti in mangimi per animali; l’8 luglio del 2015 il Prof. Federico Infascelli, docente ordinario di ‘Nutrizione e alimentazione animale’ del dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, ha presentato i risultati dell’attività del suo gruppo di ricerca al Senato, dove era presente anche la Senatrice a vita -e scienziata- Elena Cattaneo, un’icona nel panorama scientifico italiano grazie ai suoi studi sulle cellule staminali e le malattie neurodegenerative.
La Prof.ssa Cattaneo riscontrò delle incongruenze nella presentazione e il 28 luglio, dopo aver esaminato in maniera approfondita gli studi, inviò una lettera al Prof. Infascelli ed alla ricercatrice Raffaella Tudisco (autrice corrispondente degli articoli) rendendoli partecipi delle sue perplessità ed esprimendo il suo disappunto per le manipolazioni che aveva riscontrato.
Ha successivamente denunciato tali falsificazioni al Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi, il quale, allarmato, ha nominato una commissione d’indagine composta da 3 persone: il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Lucio De Giovanni, il professore ordinario di Genetica medica della Sun Vincenzo Nigro e il direttore di ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica del Cnr Pasquale Verde.
La commissione ha esaminato le pubblicazioni ed ha “riscontrato violazioni molto gravi, difficilmente frutto di una svista, piuttosto finalizzate ad un obiettivo preciso: inventare un risultato sperimentale di fatto inesistente, per dimostrare la pericolosità degli Ogm” ed a nulla è servita una relazione presentata dal Prof. Infascelli e dal suo gruppo per difendersi.
Il Rettore, dopo essersi consultato con il Senato accademico, ha deciso di punire gli undici autori delle ricerche falsificate: il Prof. Infascelli, 4 professori associati (Pietro Lombardi, Monica Isabella Cutrignelli, Nicola Mirabella e Serena Calabrò), 5 ricercatori (Raffaella Tudisco, Vincenzo Mastellone, Fulvia Bovera, Giovanni Piccolo e Maria Elena Pero) ed il prof. ordinario Luigi Avallone.
Queste undici persone hanno tutte subito un richiamo formale, un’onta sul loro curriculum; ulteriori provvedimenti sono stati presi nei confronti del prof. Pietro Lombardi e della ricercatrice Raffaella Tudisco, a cui vengono attribuite le maggiori responsabilità in quanto autori corrispondenti degli articoli.
Per i prossimi due anni, Pietro Lombardi e Raffaella Tudisco avranno bisogno del nulla osta del direttore di dipartimento per pubblicare i loro studi affrancando il loro nome a quello della Federico II e tutte le loro ricerche saranno sottoposte a rigidi controlli. Qualora non accettassero tali condizioni non potranno svolgere la loro attività di ricerca nei locali dell’Università nè usare i fondi dell’Ateneo.
Le riviste che avevano pubblicato i 3 articoli incriminati hanno chiesto una ritrattazione ufficiale che, per un ricercatore, significa la distruzione della reputazione e della credibilità.