La sinusite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, che coinvolge le mucose di naso e dei seni paranasali, portando a difficoltà respiratorie, mal di testa, tosse e scarsa percezione dei sapori. Si stima che in Italia interessi circa l’8,4% della popolazione.
Le cure attualmente esistenti non sono molte e non sono risolutive, ma una possibile soluzione è stata di recente suggerita da una ricerca dal titolo “Lactobacilli Have a Niche in the Human Nose”, pubblicata su Cell Reports e condotta da un team di microbiologi, farmacologi e otorinolaringoiatri belgi. Infatti, i risultati di questa ricerca hanno portato a pensare ad uno spray nasale a base di lattobacilli per ridurre i sintomi della sinusite.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver scoperto che un ceppo di lattobacilli, ovvero batteri che popolano il microbioma intestinale e la flora genitale umana con l’obiettivo di proteggere dall’attacco di microorganismi patogeni esterni, si è evoluto in modo da riuscire a sopravvivere anche nel naso, il cui ambiente è ricco di ossigeno. Il problema, però, è che le persone che hanno sinusite cronica (superiore a 90 giorni) hanno una carenza proprio di questi batteri.
I ricercatori hanno allora testato l’ipotetico ruolo benefico dei lattobacilli all’interno delle vie respiratorie, confrontando i batteri del naso di 100 individui sani e di 225 individui con rinosinusite cronica. Dal confronto è emerso che le persone sane avevano fino a 10 volte più lattobacilli.
Da qui l’idea dei ricercatori di realizzare uno spray nasale a base di probiotici, somministrato in via sperimentale a 20 volontari per due volte al giorno nell’arco di due settimane. Dopo due settimane i lattobacilli erano sopravissuti ed erano quindi ancora presenti sulla mucosa nasale e non si era registrato alcun effetto indesiderato sui pazienti.
Sarah Lebeer, autore principale dello studio, ha commentato: “Chi soffre di sinusite non ha molte opzioni di trattamento a disposizione e le cure disponibili spesso danno problemi di resistenza agli antibiotici e effetti collaterali. Pensiamo che alcuni pazienti potrebbero trarre vantaggio da un rimodellamento del microbioma e dall’introduzione di batteri buoni nel naso per ridurre alcuni sintomi”.