Secondo gli autori del King’s Centre for Global Health britannico, che hanno condotto una ricerca sull’impressionante numero di morti che potrebbero essere evitate grazie ad un intervento chirurgico, ha ovviamente riscontrato che le zone maggiormente colpite sono quelle con un reddito pro-capite basso o medio.
Lo studio dei ricercatori è stato pubblicato su The Lancet ed ha permesso di rilevare che il 93 per cento degli abitanti dell’Africa sub-sahariana non ha alcuna garanzia di una cura chirurgica di base. Ecco la dichiarazione di Andy Leather, direttore del King’s Centre for Global Health: “Le persone muoiono o vivono con handicap e molte volte tutto ciò si potrebbe evitare con un buon trattamento chirurgico. Inoltre sempre più persone finiscono in povertà dopo avere sostenuto le spese di un intervento”.
La ricerca ha fatto emergere che un quarto delle persone che si sottopone ad un intervento chirurgico non ha i mezzi economici per affrontarlo. I ricercatori inglesi sostengono che un terzo dei 16.9 milioni di decessi nel mondo avvenuti nel 2010 è stato causato dalla mancanza di interventi chirurgici adeguati. E’ stato anche accertato che il numero delle morti evitabili è addirittura maggiore di quelli provocati da HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. Secondo i ricercatori del King’s Centre for Global Health è necessario un intervento immediato, e la richiesta avanzata è un investimento di 420 miliardi di dollari che andrebbero ai Paesi più poveri per sopperire a questa carenza così drammatica.
Una soluzione che potrebbe in parte risolvere il problema è quella di formare un numero maggiore di specialisti in chirurgia, ostetricia e anestesiologia. La proporzione di medici chirurghi disponibili nei paesi avanzati rispetto ai paesi sottosviluppati è altamente superiore alle aspettative: infatti si calcola che nei paesi ad alto reddito procapite sono disponibili circa 35 chirurghi specializzati ogni 100 mila abitanti mentre nelle nazioni povere il numero scende in maniera spaventosa.
Basta pensare che in Sierra Leone, prima dell’epidemia di Ebola, c’era solamente un chirurgo disponibile a fronte di un milione di persone. E’ stato anche calcolato che nel mondo ogni anno vengono eseguiti circa 313 milioni di operazioni chirurgiche, e di esse solo una su venti viene effettuata in una zona povera della Terra.