La morfina è un analsegico narcotico molto potente, derivato dal papavero da oppio, che viene utilizzato spesso per il trattamento del dolore acuto e cronico (associato a neoplasie, interventi chirurgici…), pur avendo numerosi effetti collaterali, che vanno dalla sonnolenza alla depressione respiratoria, dalla farmacodipendenza all’alterazione del ritmo cardiaco.
La dipendenza fisica dalla morfina si sviluppa generalmente dopo 1-2 settimane di trattamento e sospendere il modo brusco l’assunzione del farmaco può provocare, già dopo poche ore, crisi di astinenza.
I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) comunicano che tra il 1999-2014 le vendite di oppiacei da prescrizione negli USA sono quadruplicate, registrando contemporaneamente un incremento dei decessi da prescrizione di oppiacei. Sarà un caso?!
Al fine di superare gli effetti collaterali sopra citati, gli scienziati stanno tentando da diverso tempo di sintetizzare sostanze simili alla morfina ma prive di questi effetti; questo obiettivo sembra essere stato raggiunto da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine, dell’Università della California a San Francisco, dell’Università del North Carolina e della Friedrich Alexander University di Erlangen. I ricercatori in questione hanno sintetizzato un nuovo farmaco antidolorifico, chiamato PZM21, che, a parità di potere analgesico, determina una parziale attivazione del recettore mu degli oppioidi (presente sulle cellule cerebrali e del midolo spinale), non attiva quei percorsi biochimici che portano a un rallentamento respiratorio, induce una dipendenza minore a quello della morfina, della codeina, dell’ossicodone e dell’idrocodone. Inoltre il PZM21 non presenta un altro effetto collaterale riconducibile alla morfina: la stitichezza.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
I ricercatori sottolineano però che l’efficacia sugli uomini del PZM21 deve essere ancora dimostrata, essendo stati condotti finora solo esperimenti su topi di laboratorio. La scienza dovrà anche dimostrare che il PZM21 non causa assuefazione, diventando inefficace nel lungo periodo. Dovremmo dunque aspettare ancora molto tempo prima di vedere questo farmaco in farmacia.