Sigaretta elettronica: i problemi polmonari arrivano da un derivato della vitamina E

La sigarette elettroniche a gusto cannabis al loro interno contengono il 50% di vitamina E e alcuni ricercatori avrebbero accusato la vitamina delle malattie polmonari

Sigaretta elettronica: i problemi polmonari arrivano da un derivato della vitamina E

Le sigarette elettroniche sono e resteranno un mistero per molto tempo. Inizialmente si pensava che potessero essere innoque, al punto da poter essere utilizzate in ambienti in cui è vietato fumare. Recenti studi, invece, hanno confermato che comunque comportano malattie polmonari e problemi relativi ai bronchi e oggi, addirittura si viene a sapere che probabilmente la causa di tutto arriva da un derivato della vitamina E.

La FDA ha spiegato che in soli 25 Paesi sono stati registrati circa 215 casi. È altrettanto incredibile che circa una sessantina di questi casi (dunque circa 1/4 dei totali), sono tenuti sotto controllo dagli investigatori per analizzare le anomalie riscontrate con la vitamina E. 

La vitamina E è il problema delle sigarette elettroniche?

Le analisi si stanno tenendo a New York. Questa ipotesi sarebbe confermata dai test effettuati dai sanitari, secondo i quali è stato rilevato un alto quantitativo di vitamina E nelle cartucce utilizzate sulle sigarette elettroniche a gusto cannabis. Il New York State Department of Health afferma che la cosa in comune tra tutte le persone che sono affette da malattie polmonari è proprio un prodotto a base di vitamina E

Di solito, quest’ultima viene inserita negli integratori dietetici, tuttavia in questo caso c’è una profonda differenza tra la sigaretta elettronica e un normale integratore. Nel primo caso, quando si svapa, il fumo e dunque anche la vitamina E arriva direttamente nei polmoni. Per far capire il quantitativo, in ogni cartuccia analizzata, il 50% del contenuto era vitamina E

Questa particolare sostanza, invece, non è stata rinvenuta nelle cartucce che contenevano nicotina. La FDA, tuttavia, continua ad essere scettica sul fatto che sia proprio la vitamina E a poter causare problemi: infatti stanno analizzando anche altre possibili cause, in base alle composizioni delle cartucce. “Sono necessarie ulteriori informazioni per capire meglio se esiste una relazione tra prodotti o sostanze specifici e le malattie segnalate”, afferma uno dei consiglieri della FDA.

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