Il sessismo è considerata oggi una delle più grandi piaghe sociali del mondo, e non è un mistero che il retaggio di millenni di società patriarcale sia ancora molto forte in Occidente (ed ancor più in varie regioni orientali): basta riesumare gli oramai tristemente noti dati sulle differenze salariali tra uomini e donne che svolgono le stesse mansioni, per comprendere come la scalata verso l’uguaglianza di genere sia ancora lunga.
Eppure di norma si è portati a pensare che siano solamente le vittime di sessismo coloro che vengono danneggiate da questo fenomeno, e che i cosiddetti oppressori siano al riparo da conseguenze negative derivanti da condotte sessiste. Una supposizione apparentemente ragionevole, ma recentemente sconfessata dai ricercatori dell’Indiana University di Bloomington (USA).
Stando agli studiosi dell’ateneo statunitense infatti, chi si rende responsabile di atti di sessismo avrebbe maggiori possibilità di sviluppare disturbi psicologici e mentali nel tempo, rispetto agli uomini che si dimostrano più rispettosi nei confronti delle donne.
Joel Wong, autore della ricerca, ha spiegato che: “Le persone che usano conformarsi ai dettami imposti dal maschilismo tendono ad avere una salute mentale più fragile, nonché una spinta minore verso la ricerca di un aiuto di tipo psicologico“. In altre parole, i soprusi sarebbero indicativi di una fragilità mentale più o meno latente e di un rifiuto ad affrontare i propri problemi, anche una volta manifestatisi.
La ricerca in questione è stata pubblicata sul Journal of Counseling Psychology, e per giungere a queste considerazioni il dottor Wong ed il suo team hanno analizzato i dati di ben 78 studi precedenti, per un totale di 19.453 volontari valutati. Il focus è stato messo sulle cosiddette 11 regole della società maschilista:
Necessità di controllo emotivo, desiderio di vittoria, violenza, dominanza, tendenza a rischiare, grande autostima, promiscuità sessuale, esercizio di potere sulle donne, disprezzo per l’omosessualità, grande rilevanza attribuita all’impiego lavorativo e grande importanza attribuita al perseguimento di uno status sociale.
Nella fattispecie gli studiosi hanno evidenziato che gli uomini che più si conformavano a questi undici tratti non solo erano quelli maggiormente inclini a compiere atti di sessismo, bensì anche a manifestare disturbi psicologici di varia natura e – dulcis in fundo – più restii a chiedere un aiuto specializzato.