Calo record delle vaccinazioni. I medici lanciano l’allarme.
I pediatri sono sempre più preoccupati dal calo drastico delle vaccinazioni che si è registrato negli ultimi tempi e che sta facendo sì che malattie da tempo credute debellate stiano tornando prepotentemente alla ribalta.
Secondo quanto riferito dai pediatri, infatti, il calo delle vaccinazioni contro la poliomielite, la difterite, l’epatite B, la pertosse ed il tetano stanno molto preoccupando gli esperti tanto che, secondo le recenti statistiche, si sta per scendere sotto il livello di allarme.
A parlare di tutto questo Walter Ricciardi, presidente dell’istituto superiore di Sanità, che non ha nascosto la sua preoccupazione. “Questa situazione, che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che i bambini non vaccinati si ammalino e che si verifichino epidemie importanti”. A dare l’allarma anche Claudio Cricelli, presidente della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale delle Cure primarie, secondo il quale “Siamo al limite della soglia di sicurezza”.
C’è, infatti, secondo gli esperti, il grande rischio che malattie ritenute debellate in passato grazie proprio alle vaccinazioni possano tornare a fare vittime. Proprio in queste ore, infatti, si sono registrati alcuni casi di pertosse in alcuni bambini.
Un vero passo indietro, secondo gli esperti, rispetto al passato con un numero di vaccinazioni che continua a scendere nonostante i tanti moniti ed avvisi. A rifiutarsi di fare le dovute vaccinazioni non solo i genitori dei più piccoli ma anche gli anziani.
Lo scorso inverno, infatti, l’epidemia influenzale ha fatto molti più morti che in passato, secondo quanto ha riferito la Presidente di Federfarma Annarosa Racca. L’invito degli esperti, quindi è quello di tornare a fare le dovute vaccinazioni per evitare il ritorno di malattie da tempo scomparse e di far aumentare, di conseguenza, il numero delle vittime per epidemie che potrebbero essere evitate.