Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sono 18 le malattie tropicali solitamente trascurate ma molto pericolose. L’obiettivo che si propone è di curarle e monitorarle o addirittura, negli anni a venire, eliminarle.
Le 18 malattie colpiscono più di un miliardo di persone al mondo, soprattutto tra i più poveri, ed il loro costo non è indifferente: si parla di miliardi di dollari l’anno per le economie in via di sviluppo.
Alcune di queste malattie hanno sintomi davvero dolorosi e dove colpiscono lasciano segni duratori, altre, pur essendo gravi non lasciano segni visibile. I modi per essere trasmesse sono i virus, i batteri come anche i parassiti.
Nella nostra cultura siamo abituati a vaccinare i cani domestici altrimenti portatori comuni del virus della rabbia. Ma ancora non tutti lo fanno, o almeno non in tutti i Paesi. Questo virus viene trasmesso attraverso la saliva di animali malati, generalmente penetra nel corpo umano attraverso un morso oppure una ferita.
Le forme di rabbia sono praticamente due: furiosa e paralitica.
La rabbia furiosa è quella più frequente negli esseri umani. Chi ne viene a contatto prova una specie di iperattività, idrofobia, aerofobia ed entro pochi giorni la morte per arresto cardio-respiratorio. L’altra forma di rabbia, quella paralitica provoca una lenta paralisi che progredisce fino al coma e alla morte.
Il virus della rabbia è presente in tutti i continenti escluso l’Antartide. Tra le decine di migliaia di morti contate ogni anno a causa di questo virus, il 95% avviene in Asia e in Africa. L’obiettivo dell’Oms è poterla eliminare nel sud-est asiatico come anche nel Pacifico occidentale entro l’anno 2020.