Oggi a Roma sono stati presentati gli interessanti risultati del primo screening cardiologico effettuato su oltre 25.000 studenti tra i 13 e i 19 anni residenti nel Lazio. La ricerca, che ha fornito dati ed analisi uniche sul problema (non solo in Italia ma anche nello scenario internazionale) rivela che circa il 27% dei ragazzi esaminati ha presentato almeno un’anomalia nell’Elettrocardiogramma per cui devono essere tenuti sotto controllo, in particolare “presentano alterazioni elettrocardiografiche congenite, per malattie genetiche potenzialmente causa di aritmie cardiache maligne”.
Inoltre si è riscontrato che il 57% dei giovani esaminati è portatore di fattori di rischio cardiovascolare (fumo, familiarità, obesità), che rendono questi giovani potenziali candidati tra 15 e 20 anni a patologie cardiache gravi e invalidanti. A spiegarlo è il Prof. Massimo Santini, direttore del Centro studi regionale per la diagnosi e la cura delle aritmie cardiache e fondatore della Onlus Il Cuore di Roma, che l’anno scorso aveva lanciato la campagna “Cuore Sano”.
L’iniziativa gratuita è stata condotta con il duplice scopo di analizzare le eventuali anomalie che possono colpire il cuore e di scoprire quelle che vengono definite malattie genetiche aritmogene, cioè quelle che se non diagnosticate possono portare perfino alla morte improvvisa.
Spesso i genitori sottovalutano la probabilità che il cuore dei più piccoli si ammali, pensando erroneamente che le malattie cardiache colpiscano persone più avanti con l’età. Nulla di più falso, invece, perché le problematiche importanti che possono incidere sulla salute dell’organo cardiaco sono molteplici anche in tenera età.
Da un’altra recente ricerca realizzata nella città di Roma sono emersi altri dati interessanti sul tema della salute e prevenzione dei problemi cardiaci. Infatti si è scoperto che quasi il 60% dei bambini fra i 3 e i 10 anni non ha mai effettuato alcun esame Ecg, nonostante l’indagine stessa avesse rilevato una presenza di anomalie del ritmo (maggiori e minori) in circa il 6% di loro.
Secondo i ricercatori per individuare potenziali problematiche cardiache non servono analisi complesse, costose o dolorose: un semplice elettocardiogramma, la misurazione della pressione arteriosa, del peso corporeo e della circonferenza addominale costituiscono di fatto lo screening preliminare che devono effettuare i giovani a potenziale rischio cardiovascolare.