Scoperte delle cellule staminali che possono riparare i danni degli attacchi di cuore

Scoperta una funzione delle cellule staminali che consente di limitare i danni e riparare le cellule colpite da attacchi di cuore. Ecco i primi test effettuati sugli animali.

Scoperte delle cellule staminali che possono riparare i danni degli attacchi di cuore

Le cellule staminali potranno rappresentare una manna dal cielo per chi è stato colpito da attacchi di cuore. Si tratta di cellule sviluppate in laboratorio e sono compattate in veri e propri pacchetti. Ogni pacchetto presenta pezzi di tessuto cardiaco di misura 3×2 centimetri e al suo interno sono presenti oltre 50 milioni di cellule staminali.

Il ruolo di queste ultime è trasformarsi in cellule del cuore che battono. I singoli pacchetti possono essere impiantabili nel cuore dei pazienti che sono stati vittima di attacchi al cuore (infarti), per ridurre i danni. Tuttavia è anche possibile impiantarli nei pazienti soggetti ad infarti, con il fine di prevenirne i danni.

Attacchi di cuore limitati con le cellule staminali

Ciò che succede durante un infarto è che il cuore punta a “nutrirsi” di quanto più ossigeno e sostanze nutritive è possibile, e succede che sono danneggiate parti del muscolo. Dunque, ciò porta allo scompenso cardiaco poiché il cuore si è indebolito. I pacchetti di cellule staminali andranno cuciti al muscolo cardiaco e potranno supportare egregiamente la funzione di pompaggio del sangue. 

Il pacchetto consente anche di riparare le cellule danneggiate ed iniziano a funzionare esattamente dopo 3 giorni dall’impianto. La funzione viene svolta in maniera completamente corretta entro un mese. I test sono stati effettuati sugli animali e si sono verificati notevoli miglioramenti anche ai vasi sanguigni.

Serviranno altri due anni per poter cominciare a fare i primi test sugli esseri umani con il fine di avere dei pacchetti di cellule staminali pre-fabbricati compatibili con tutti i pazienti. “Un giorno, speriamo di aggiungere pacchetti del cuore ai trattamenti che i medici possono offrire di routine alle persone dopo un infarto“, dice Richard Jabbour presso il British Heart Foundation Center of Regenerative Medicine di Londra. “Potremmo prescrivere uno di questi cerotti insieme a medicinali per chi soffre di insufficienza cardiaca, che potresti prendere da uno scaffale e innestare direttamente in una persona“.

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