Salute cerebrale, 7 regole da seguire per mantenere in forma il cervello

Recenti studi hanno confermato che in età avanzata il cervello umano può continuare a produrre neuroni. Da qui un articolo apparso su “New Scientist” ha fornito alcuni consigli su come rallentare il declino cognitivo dell’organo più grande del nostro corpo.

Salute cerebrale, 7 regole da seguire per mantenere in forma il cervello

Tra tutti gli organi del corpo umano, il cervello è senza dubbio quello più affascinante e misterioso. Oltre a coordinare il funzionamento di tutti gli altri organi, il cervello ci permette anche di pensare, di immagazzinare conoscenze o ricordi e non da ultimo di interagire con i nostri simili. Con l’avanzare degli anni, anche l’organo più grande del corpo umano conosce però un inevitabile processo di invecchiamento. Ad ogni modo recenti studi hanno appurato che un corretto stile di vita può migliorare la salute del nostro cervello, rallentando il declino cognitivo. In altre parole seguendo delle regole ben precise, il cervello sarebbe in grado di produrre cellule nervose anche in età avanzata.

Sulla scorta di queste considerazioni, il settimanale di divulgazione scientifica New Scientist ha pubblicato 7 consigli utili per migliorare la salute dei nostri neuroni. Come primo suggerimento, si è voluto premettere che esiste una relazione tra flora batterica intestinale e disturbi dell’umore. Pur non essendo ben chiaro quale meccanismo si trovi alla base di questo legame, per i ricercatori è sufficiente tener conto che la maggior parte della serotonina, l’ormone della felicità, è prodotta proprio dall’intestino. Come se non bastasse, alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, sono state associate a squilibri del microbiota intestinale, dunque ad abitudini alimentari scorrette. 

Di conseguenza, anche la dieta sarebbe cruciale per mantenere il cervello in salute. Tralasciando l’ultimo secolo in cui le condizioni di vita sono notevolmente migliorate, per secoli l’uomo ha vissuto senza poter contare su un’ampia disponibilità di cibo. In queste circostanze, era normale passare dal bruciare energie sotto forma di zuccheri, all’attingere risorse dalle proprie riserve di grassi. Per gli scienziati, questo passaggio oggi sempre meno frequente, di fatto ha favorito i processi di neurogenesi. La ricerca dovrà quindi comprendere se il digiuno intermittente può essere effettivamente utile per rallentare il declino cognitivo.

Dopo questi due consigli legati alla dieta, il terzo è invece legato al movimento fisico. L’attività sportiva riduce i processi di infiammazione, stimola l’ossigenazione, la creazione di nuove cellule e non da ultimo migliora l’umore. Il quarto suggerimento è invece quello di mantenere il più possibile delle relazioni sociali: la solitudine e l’isolamento sono spesso associate ad un rischio di morte precoce, perché causano una serie di malattie come diabete e infarti che con il tempo minano la salute del cervello.

La quinta regola che bisognerebbe seguire per aiutare il cervello a rimanere giovane, sarebbe quella di continuare ad essere curiosi, di interessarsi a ciò che ci accade intorno, stimolando la mente con attività che mettano alla prova apprendimento e memoria. Non da ultimo è importante dormire bene. La carenza cronica del sonno ha una serie di conseguenze sull’attenzione, sull’umore, sulle capacità decisionali e sulla memoria. Di conseguenza l’ultimo consiglio sarebbe quello di fare quello che più ci piace e rende felici. Cercare esperienze positive, oppure avere uno scopo nella vita, è indispensabile per migliorare il benessere non solo fisico, ma anche mentale.

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