E’ appena entrato in commercio un medicinale biotecnologico nato dal lavoro di Rita Levi Montalcini. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dopo il benestare dell’Aifa, l’ Oxervate (nome commerciale del principio attivo canegirem) è adesso sul mercato per curare la cheratite neurotrofica moderata, malattia rara che porta alla cecità. A seguito della commercializzazione del farmaco, sviluppato da Dompé, anche i pazienti del nostro paese potranno accedere alla cura.
Il collirio è destinato al trattamento della cheratite neurotrofica moderata (difetto epiteliale persistente) o severa (ulcera corneale) nelle persone adulte: si tratta del primo farmaco orfano biotecnologico al mondo autorizzato per questa finalità.
Il farmaco di Rita Levi Montalcini è stato approvato
Alla base del cenegermin ci sono decenni di ricerca “made in Italy“. il farmaco, messo a punto presso il Polo di Ricerca e produzione Dompé dell’Aquila, è infatti la versione ricombinante del ‘fattore di crescita nervoso’ umano. Questa proteina venne scoperta da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel 1986, ed è prodotta in modo naturale dal corpo umano. Essa è responsabile dello sviluppo, del mantenimento e della sopravvivenza delle cellule nervose.
L’approvazione di questo farmaco (avvenuta con procedura accelerata per la mancanza di alternative terapeutiche) si basa sui risultati ottenuti da due studi clinici che hanno coinvolto 204 pazienti con cheratite neurotrofica moderata o grave. Entrambi gli studi hanno dimostrato che, dopo sole otto settimane, i pazienti trattati con cenegermin hanno raggiunto una completa guarigione in un numero di casi maggiore rispetto a quelli trattati con normale placebo.
La cheratite neurotrofica è una malattia oculare rara e debilitante che può causare la perdita della vista e per la quale non esistono, allo stato attuale, trattamenti soddisfacenti.
“L’origine della cheratite neurotrofica è legata a un danno al nervo trigemino che può condurre alla perdita di sensibilità corneale e proprio per la ridotta sensibilità corneale spesso il paziente non presenta sintomi nelle fasi iniziali” ha chiarito Leonardo Mastropasqua, Direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia dell’ Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.