Ricercatori canadesi scoprono cosa rende immortali le cellule tumorali

Grazie a delle avanzate tecniche di microscopia, un gruppo di ricercatori dell’Università di Montreal è riuscito a scoprire quale meccanismo permetta alle cellule tumorali di diventare pressoché immortali.

Ricercatori canadesi scoprono cosa rende immortali le cellule tumorali

Una delle caratteristiche più temibili dei tumori, è senza dubbio legata alla loro capacità di crescere senza incontrare alcuna resistenza. Tale aspetto, oggetto in passato di diversi studi, ha interessato anche un gruppo di ricercatori dell’Università di Montreal, che grazie a delle tecniche di microscopia all’avanguardia, è riuscito a scoprire cosa renda le cellule tumorali immortali.

Come documentato dalle loro analisi i cui risultati sono stati pubblicati all’interno della rivista scientifica Molecular Cell, i tumori sono in grado di riprodursi all’infinito per via della telomerasi. Questo enzima, presente in tutte le cellule sia sane che cancerogene, ha il compito di mantenere inalterata la lunghezza dei cromosomi, soggetti ad accorciamento ogniqualvolta sottoposti ad una divisione cellulare.

Con l’invecchiamento, i cromosomi diventano troppo corti e precludono alle cellule la possibilità di dividersi. Come conseguenza, entrano in uno stato di senescenza che li conduce alla morte. Nei tumori, tuttavia, tale meccanismo non conosce mai alterazioni. Il processo di fatto continua incontrastato, in quanto aggiunge sequenze di Dna alle estremità dei cromosomi, favorendo la conservazione della loro lunghezza e la conseguente diffusione dei tessuti cancerogeni.

Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno studiato questo enzima anti-invecchiamento con dei marcatori fluorescenti. Dalle loro osservazioni, hanno potuto scoprire che nel caso di neoplasie, il processo viene alterato, non andando incontro a processi di invecchiamento che limiterebbero invece la crescita del tumore.

Lo studio apre quindi nuovi orizzonti a chi è impegnato nella costante ricerca di terapie anti-cancro. Come ha avuto modo di spiegare il biochimico Pascal Chartrand, pur essendo necessari diversi anni prima di poter vedere dei risultati concreti, “questa nuova tecnologia ci offre dettagli a sufficienza sul modo in cui opera a livello molecolare un attore cruciale del cancro: è il primo passo verso lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche che ne blocchino l’attività“.

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