Recenti studi associano i tatuaggi a maggiori rischi di allergie e tumori

Sempre più richiesti e diffusi, i tatuaggi possono però nascondere delle insidie. Stando alle risultanze di recenti studi, oltre a poter innescare delle reazioni allergiche, i tatuaggi potrebbero anche favorire l’insorgenza di alcuni tumori.

Recenti studi associano i tatuaggi a maggiori rischi di allergie e tumori

Nati come espressioni identificative della propria personalità, o usati più semplicemente come segni di ribellione, i tatuaggi sono oggi diventati dei veri e propri fenomeni di massa. Sdoganati da calciatori e showgirl, hanno trovato terreno fertile anche nella gente comune, disposta a stringere i denti e soprattutto a spendere fior di quattrini pur di averne almeno uno.

Come noto, sui tatuaggi bisogna però fare sempre molta attenzione. Aghi sterili e monouso, e più in generale il rispetto delle condizioni igieniche sono dei requisiti fondamentali per evitare l’insorgere di fastidiose complicanze.

Ma possiamo stare tranquilli anche qualora tutto venga eseguito a regola d’arte? Recenti studi lanciano una serie di allarmi che non devono essere affatto sottovalutati. Per esempio una ricerca tedesca pubblicata su Scientific Reports, ha scoperto la presenza dei pigmenti degli inchiostri all’interno dei linfonodi delle persone tatuate. Da qui il sospetto è che queste sostanze oltre a determinare allergie, possano anche contribuire ad alterare il nostro sistema linfatico.

Come sottolineato da Antonino Di Pietro, presidente nonché fondatore dell’International – Italian Society of Plastic – Regenerative and Oncologic Dermatology (ISPLAD), “i tatuaggi consistono nell’iniettare pigmenti che, attraverso la pelle, entrano nel nostro organismo. Questi sono costituiti da particelle che, grazie al sistema immunitario che le blocca, rimangono ferme nel punto in cui sono inoculati. Il problema è che possono essere così piccole da entrare in circolo e raggiungere strutture più profonde come i linfonodi”. Da qui il rischio di tumore alla pelle è più che fondato, specie se i tatuaggi sono molto estesi. In questo caso il tatuaggio può arrivare a coprire la neoplasia, con la conseguenza che quest’ultima può essere scoperta quando ormai è troppo tardi.

Un altro studio, questa volta condotto nel Regno Unito, ha evidenziato una corrispondenza diretta tra tatuaggi e reazioni allergiche. Sotto accusa sarebbe in particolare il rosso, colore che necessita di mercurio e solfuro per la sua realizzazione. Ma anche il giallo, il rosa intenso e il blu non sarebbero comunque meno pericolosi.

Come spiegato da Marzia Duse, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia, oltre che professore ordinario di Pediatria all’Università La Sapienza di Roma, alcuni studi condotti nel nord Europa dimostrano che circa la metà dei soggetti tatuati ha sviluppato una reazione allergica. C’è poi qualcuno a cui va addirittura peggio: 1 su 10 ha conseguenze importanti, come gravi arrossamenti, ispessimenti della pelle, infezioni da funghi e anafilassi che nei casi più gravi possono degenerare in shock anafilattici. Da qui è opportuno muoversi sempre con prudenza e scrupolosità.

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