Realizzato l’occhio bionico che imita le funzioni dell’occhio umano

Recentemente un team di ricercatori e ingegneri ha messo a punto l'ElectroChemical EYE, un occhio bionico dalle capacità sensoriali molto simili a quelle dell'occhio umano, che potrebbe ridare la vista a chi ne è sprovvisto.

Realizzato l’occhio bionico che imita le funzioni dell’occhio umano

Come riportato dalla rivista Nature, gli ingegneri robotici dell’Hong Kong University of Science and Technology, dell’Università della California e del Laboratorio Nazionale Lawrence Berkeley hanno realizzato l’EC-EYE, abbreviazione di ElectroChemical EYE. Si tratta di un occhio bionico che ridarà probabilmente la vista a circa 285 milioni di persone non vedenti.

Il team di ricercatori, coordinati da Zhiyong Fan, ha in primis sviluppato una retina emisferica artificiale di ossido di alluminio; al suo interno sono stati inseriti dei nanofili sensibili alla luce, realizzati con la perovskite, che imitano la funzionalità dei fotorecettori dell’occhio umano.

Sono stati poi anche realizzati dei fili di metallo liquido, sigillati in tubi di gomma morbida, in grado di emulare le fibre nervose che mettono in collegamento gli occhi al cervello e inviare quindi i segnali dai fotorecettori (i nanofili di perovskite) ai circuiti esterni per l’elaborazione. Dai primi test è emerso l’ampio campo visivo di 100 gradi che caratterizza l’occhio bionico (il campo visivo di entrambi gli occhi umani è 130-135º in verticale).

Hongrui Jiang, ingegnere biomedico dell’Università del Wisconsin, ha dichiarato che la somiglianza tra la struttura dell’occhio umano e quella dell’occhio artificiale è impressionante, ma ciò che realmente lo distingue dai dispositivi precedenti è che le sue capacità sensoriali sono paragonabili a quelle di un occhio naturale. “Ad esempio, la retina artificiale è in grado di rilevare un’ampia gamma di intensità della luce, da 0,3 microwatt a 50 milliwatt per centimetro quadrato. Alla minima intensità misurata, ciascun nanofilo nella retina artificiale ha rilevato una media di 86 fotoni al secondo, al pari dei fotorecettori nelle retine umane”.

Questo prototipo di occhio bionico dovrà essere migliorato ulteriormente in termini di biocompatibilità, stabilità e prestazioni, ma comunque i ricercatori ipotizzano che l’occhio potrebbe essere disponibile in 5 anni. Inoltre, i ricercatori auspicano che, oltre che per applicazioni sanitarie, l’occhio bionico possa essere utilizzato anche nel campo della robotica sviluppandone ulteriormente le potenzialità grazie all’intelligenza artificiale.

Continua a leggere su Fidelity News