In occasione del 26esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Microchirurgia, che si terrà al Museo dell’Automobile di Torino dal 26 al 28 novembre prossimi, durante il meeting “Chirurgia e ricerca sul sistema nervoso periferico” verranno illustrati dal dottor Thomas Kremer i risultati più che positivi relativi ai primi trials clinici, condotti in Germania, sull’impiego di protesi nervose artificiali formate da chiosano.
Il chiosano è un biomateriale di origine naturale ottenibile dall’esoscheletro di crostacei, le cui protesi realizzate a partire da esso rappresentano un’alternativa molto promettente all’autotrapianto.
Le protesi in questione sono state realizzate da un gruppo di ricerca guidato dal professor Stefano Geuna del Nico, Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino, coordinatore per l’Italia del progetto europeo Biohybrid.
Le protesi al chiosano sono stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente e biodegradabili; sono importanti perché permettono alle fibre nervose di crescere all’interno di un tunnel, consentendo così il recupero funzionale dei nervi lesionati. Rappresenterebbero dunque una buona soluzione per tutti coloro che, in seguito al coinvolgimento in incidenti domestici, sul lavoro, sulla strada, presentano delle lesioni (i casi stimati all’anno sono più di 200mila).
Queste protesi verranno utilizzate probabilmente per la prima volta a fine anno dai microchirurghi del Cto della Città della Salute di Torino. Per il futuro si pensa di utilizzarle non solo per la cura delle lesioni nervose, ma anche nell’ambito della chirurgia plastica, dell’otorinolaringoiatria, della chirurgia maxillofacciale.
Il dottor Pierluigi Tos, presidente dalla Società Italiana di Microchirurgia e responsabile dell’Unità Operativa di Microchirurgia del Cto, ha dichiarato: “La tecnica microchirurgica, grazie all’ausilio di mezzi ottici di altissima precisione, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e permette la ricostruzione e il recupero funzionale di lesioni incurabili fino a pochi anni fa, in tutti gli ambiti della chirurgia”.