È stata pubblicata sulla rivista Nature Communications la ricerca, coordinata da Dae-Hyeong Kim dell’università coreana di Seul, che ha portato alla realizzazione di una “pelle sintetica intelligente” in grado di migliorare notevolmente la capacità di percezione della pelle artificiale in risposta agli stimoli esterni.
In passato sono stati realizzati numerosi prototipi di pelle artificiale, ma i precedenti modelli di e-skin messi a punto finora davano una percezione molto limitata della realtà esterna, ora i ricercatori sono riusciti a sviluppare una pelle di protesi elastica, dotata di numerosi sensori che si allungano secondo i movimenti della pelle. La particolarità dei sensori impiegati sta nella capacità di cambiare le proprie dimensioni in base ai movimenti effettuati.
Questa nuova pelle intelligente è dotata di 400 sensori per millimetro quadrato che misurano sforzo, pressione, temperatura , umidità e caldo; ed è percorsa da una rete di micro-elettrodi ultrasottili che simulano la stimolazione nervosa del sistema nervoso periferico e trasmettono i segnali al cervello, restituendo il senso del tatto e la percezione degli stimoli esterni.
La nuova pelle sintetica è stata testata sia al computer che con esperimenti sui ratti, dimostrando che gli animali reagiscono agli input che vengono inviati al loro cervello dai micro-elettrodi. I ricercatori asiatici hanno inoltre effettuato dei test servendosi della protesi di una mano rivestita da questa nuova pelle. L’arto ha trasmesso la sensazione dell’umido e dell’asciutto della pelle di un neonato durante il cambio di un pannolino.
Anche in Italia si stanno portando avanti una serie di studi sul tema della pelle artificiale sfruttando le potenzialità di iCub, piccolo modello di robot androide presentato nel 2009 dai ricercatori dell’Istituto italiano di tecnologia. Come spiega il direttore dell’Iit Roberto Cingolani “La pelle è la membrana che più di ogni altra ci mette in contatto con il mondo. Grazie alle pelle sentiamo se fa freddo o caldo, percepiamo le caratteristiche dei materiali e delle superfici, possiamo avere una prima impressione sulla forza di una trazione o sul peso di un oggetto. Replicare la sensibilità della pelle, almeno in alcune delle sue peculiarità, è un passaggio fondamentale per qualunque percorso scientifico che si occupi di intelligenza artificiale”.