Un gruppo formato da oltre 30 professori e scienziati di svariate università tra cui Yale, Harvard, Ucla e Brown, hanno chiesto al governo di condividere i dati su cui si è basato per l’autorizzazione del vaccino Covid Pfizer-BioNtech.
La Fda (Food and Drug Administration), agenzia per i farmaci statunitense, dal suo canto, ha chiesto ad un giudice federale di aspettare fino al 2076 prima di pubblicare le informazioni in base alle quali ha dato il via libera al siero Pfizer. Gli avvocati del Dipartimento di Giustizia che rappresentano la Fda sostengono che viene richiesta una quantità enorme di materiale, circa 329 mila pagine.
Cosa sta accadendo
Dunque, se i comuni cittadini dovranno aspettare 55 anni prima di sapere com’è andata veramente, i No Vax sono già scatenati. La Ong “Sanità pubblica e medici professionisti per la trasparenza” ritiene che la posizione della Fda di aspettare fino al 2076 per completare la produzione sia assurda e inconcepibile, aggiungendo che è necessario avere i documenti immediatamente.
Nella loro vertenza si sottolinea che la Fda ha proposto di produrre 500 pagine di dati al mese, completando la produzione in quasi 55 anni, nel 2076. Quindi, fino a quando tutta la mole di documentazione fornita da Pfizer alla Fda non sarà disponibile, gli scienziati indipendenti non potranno effettuare nessuna analisi appropriata. La Ong in questione tuona: questi scienziati indipendenti e di fama mondiale dovrebbero avere i dati immediatamente.
I dubbi dei medici che hanno fatto causa alla Fda
Tra i medici della Ong che hanno fatto causa alla Fda troviamo Harvey Risch, professore di epidemiologia presso la Yale School of Public Health) e Aaron Siri,che lo scorso novembre aveva scritto: “La promessa di trasparenza della Fda è, per usare un eufemismo, un mucchio di illusioni”. Questi medici si chiedono perchè la Fda abbia dato il via libera al vaccino Pfizer in tempi molto rapidi, quando ci sono tempi biblici per rendere disponibili al pubblico i dati che hanno portato al via libera.