PESCARA. Una svolta epocale nella chirurgia oftalmica arriva dall’Abruzzo, dove è stato eseguito, per la prima volta in Italia, un intervento con tecnica Smile per la correzione dell’ipermetropia elevata, anche associata ad astigmatismo. A guidare l’équipe protagonista di questo primato è il professor Leonardo Mastropasqua, direttore della Cattedra di malattie dell’Apparato Visivo dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, nonché direttore scientifico del Centro di Eccellenza Oculistica Emè di Pescara, dove l’intervento è stato effettuato.
La tecnica Smile (Small Incision Lenticule Extraction), nota a livello internazionale per la correzione di miopia e astigmatismo, non era mai stata utilizzata in Italia nei casi di ipermetropia. Il successo dell’intervento, eseguito grazie all’ausilio del laser robotizzato Zeiss Visumax PRO, segna un traguardo straordinario, frutto di anni di ricerca e sperimentazione clinica. “La chirurgia dell’ipermetropia elevata, soprattutto se associata ad astigmatismo, ha sempre rappresentato una sfida complessa per l’oculista spiega il professor Mastropasqua. Con la FemtoLasik, infatti, si possono correggere solo difetti di entità moderata, per evitare un’eccessiva curvatura della cornea.
In altri casi, l’impianto di una lente fachica risulta impossibile per motivi anatomici. Ora, con la Smile ipermetropica, apriamo nuove possibilità a pazienti che fino a oggi non avevano alternative chirurgiche.” La nuova frontiera della chirurgia refrattiva si distingue per la sua precisione, sicurezza e rapidità di recupero. Smile è una tecnica conservativa, che non comporta l’apertura dell’occhio: l’incisione è minima (appena 2 millimetri), e non viene creato il flap corneale, come accade invece con la FemtoLasik. Questo significa che il paziente può riprendere immediatamente le normali attività, anche sportive, senza rischi per l’integrità della cornea.
Il trattamento, inoltre, mantiene intatta la struttura cellulare della cornea, riduce le aberrazioni visive post-operatorie e garantisce stabilità nel tempo, senza rischio di regressione del difetto visivo. “Se le condizioni anatomiche della cornea, valutate attraverso l’intelligenza artificiale, lo permettono prosegue Mastropasqua possiamo trattare ipermetropie fino a 7 diottrie e astigmatismi fino a 5 diottrie, casi considerati finora inoperabili.
Tra i vantaggi aggiuntivi dell’intervento: assenza di aghi, bisturi o lame, anestesia topica con semplici colliri, nessun bendaggio, dimissioni immediate, drastica riduzione dell’occhio secco post-operatorio e una qualità visiva superiore rispetto ad altre tecniche. “Non c’è nulla da temere rassicura infine il professore: si tratta di una procedura totalmente robotizzata, indolore, veloce e altamente sicura. Il futuro della chirurgia refrattiva è qui, e l’Abruzzo ne è protagonista.”