Perché ad alcuni i clown spaventano e mettono a disagio?

L’uscita del nuovo IT ha rispolverato una vecchia ma intramontabile paura insita nel genere umano: perché si ha paura dei clown? La risposta è semplicissima.

Perché ad alcuni i clown spaventano e mettono a disagio?

Il terrore dei clown è una tipologia di paura molto comune. Alcuni sono rimasti traumatizzati dal primo IT, probabilmente una nuova generazione di bambini verrà spaventata dalla nuova versione dello spaventoso Pennywise. Ma questa paura è fondata e può essere spiegata facilmente.
Innanzitutto questa fobia ha un nome: coulrofobia (dal greco è l’unione di due parole: κωλοβαθριστής ovvero “trampoli” e φόβος cioè “spavento”).

Questo termine indica una paura incondizionata nei confronti dei clown. Le sue radici sono precise: sono psicologiche e riguardano il modo in cui il cervello elabora i volti e le espressioni. In primo luogo i clown sono persone come noi ma non sono esattamente come ce le aspetteremmo. Parrucche, naso rosso ed un trucco eccessivo spiazzano il nostro cervello mandandolo quindi in “tilt”.

Gli esperti definiscono questo evento “uncanny valley” cioè valle perturbante. Noi identifichiamo quella figura come umana, ma riscontriamo che c’è qualcosa di anomalo e questo fa scaturire emozioni negative. Queste emozioni sono simili a quelle generate da alcune persone nei confronti delle bambole.

Il nostro cervello, nonostante sappia che il clown sia un essere umano, capisce che c’è qualcosa che non va. Le espressioni facciali sono forzate, gli occhi, truccati in maniera esagerata, si muovono in modo ambiguo, i colori utilizzati tra trucchi e vestiti sono eccessivamente sgargianti. Tutto questo manda in confusione il cervello che non riesce a codificare correttamente lo stimolo e ci fa chiedere: “Questo uomo sembra felice o sta solo fingendo?”.

Infine c’è il modo di camminare che nei clown è anomalo. Noi elaboriamo molte informazioni attraverso l’andatura degli individui ma quella dei clown è volutamente innaturale e goffa e questo ci mette a disagio perché non possiamo elaborare correttamente le informazioni. Inoltre i pagliacci sono imprevedibili e dispettosi e questo fa restare i nostri sensi sempre vigili provocando quindi uno stato d’ansia.

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