Parte la sperimentazione della mano bionica presso il Don Carlo Gnocchi

Lo studio ha l'obiettivo di mettere a punto una protesi di mano tecnologicamente evoluta. La fase sperimentale vedrà la mano in grado cioè di “dialogare” con il paziente in maniera non invasiva.

Parte la sperimentazione della mano bionica presso il Don Carlo Gnocchi

Parte la sperimentazione di una nuova protesi in grado di far provare le sensazioni come una mano vera. Questa nuova protesi è tecnologicamente avanzata ed è in grado di rispondere al problema del dolore della “sindrome dell’arto fantasma”.
Il progetto Cyberlegs partirà prossimamente presso il Centro Irccs Don Carlo Gnocchi di Firenze con uno studio sui pazienti amputati “trans radiali”, che sarebbero coloro che somo stati vittime di un’amputazione agli arti superiori e che hanno sofferto della “sindrome dell’arto fantasma”. Questa patologia è un dolore acuto che i pèazienti hanno accusato  all’altezza della mano, che in verità non c’è più.

A coordinare la ricerca è il gruppo di ricerca del prof. Silvestro Micera, dell’École Polytechnique Fédéral di Losanna e dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna di Pisa e finanziato dalla Commissione europea: lo studio ha l’obiettivo di  testare una protesi di mano tecnologicamente evoluta, che sia quindi in grado cioè di “dialogare” con il paziente senza difficoltà. Di cosa si tratta? In pratica il paziente muoverà volontariamente la mano, e lo stimolo gli sarà dato dai muscoli residui del braccio e la protesi dunque manderà una serie di stimoli alle terminazioni nervose del braccio. Tra gli stimoli sarà percepibile anche la presa e altre sensazioni tattili, che dovrebbero essere avvertite come se l’arto non fosse mai stato tolto.

La procedura dovrebbe avvenire senza interventi invasivi ma solo tramite l’invio e la ricezione di impulsi che avvengono a livello epidermico. Ecco un commento da parte degli autori dello studio:” Una delle innovazioni più importanti sta proprio nella capacità della protesi di trasmettere le sensazioni della mano al paziente e questo è un aspetto fondamentale per il controllo del dolore nei pazienti con “sindrome dell’arto fantasma”.

Per ultimare la procedura di questa incredibile scoperta, è stato messo a punto un prototipo di protesi, che vedrà la fase di sperimentazione clinica nei laboratori della Fondazione Don Gnocchi di Firenze. Qui infatti nei mesi scorsi è stato studiato con successo un sistema di protesi e ortesi per ridare alle persone amputate la possibilità di riutilizzare la mano. (Progetto Cyberlegs). In particolare i pazienti che hanno subito un’amputazione della mano tra polso e gomito, e soprattutto quelli residenti nell’area fiorentina che hanno interesse a partecipare al progetto, possono contattare contattare il Centro di Firenze della Fondazione Don Gnocchi e sperimentare la fase clinica conclusiva di questa eccezionale possibilità.

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