Era il lontano 2006, quando un decreto congiunto tra Bersani e Visco, rese possibile la vendita di medicinali da banco, quindi senza prescrizione medica , anche alle parafarmacie. Da allora, commenta Gullotta, nessuno ha più legiferato sulla questione, lasciando le cose in sospeso e soprattutto, a quanto sembra, nessuno ha più vigilato sulla giusta e leale concorrenza delle farmacie stesse e delle case farmaceutiche.
La denuncia di Gullotta è molto chiara: le grandi case farmaceutiche sembrano favorire in tutti i modi possibili le farmacie, a discapito delle para-farmacie, sia a livello pubblicitario che a livello pratico.
A livello pubblicitario, ad esempio, il messaggio appare chiaro: i farmaci, anche da banco e senza prescrizione medica, si vendono in farmacia e mai viene citata la possibilità di acquistare anche tramite la parafarmacia. A livello pratico invece, le discriminazioni avvengono in svariati modi: sulla quantità di farmaci consegnata, sui prezzi applicati e sulla differente distribuzione dei farmaci.
Va ricordato, comunque, che all’interno delle attuali parafarmacie, deve essere presente un farmacista iscritto all’albo. Le parafarmacie possono vendere prodotti senza ricetta medica, nonchè prodotti veterinari. In realtà, con il decreto Cresci Italia, si era anche paventata l’ipotesi di poter far vendere a queste strutture anche farmaci di fascia C, che ovviamente sarebbero stati a totale carico dei consumatori. Tale decreto si è poi arenato e non ha più avuto il suo inter parlamentare.
La lotta della sopravvivenza delle parafarmacie quindi continua, nonostante non ci siano al riguardo leggi che possano sia difenderle, sia legittimarle come si dovrebbe.
Gullotta ha quindi portato alla luce e alla conoscenza questo problema, sperando in un intervento politico da parte del governo, atto a legiferare sulla situazione. Non bisogna nemmeno dimenticare che, grazie all’apertura di parafarmacie, è possibile creare nuove opportunità di lavoro e che intorno a queste strutture è presente un indotto lavorativo decisamente importante.