L’epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse, prima di questa c’è solo la cefalea. La malattia è in continua crescita e nonostante sia considerata “male oscuro” si desidera parlarne. A Padova lo si farà con un convegno nazionale “Update in epilettologia” venerdì 9 e sabato 10 febbraio presso il centro dell’Orto Botanico.
In Veneto si calcola che 40 mila persone, di cui quasi 8 mila solo a Padova, soffrono di epilessia. Nonostante il gran numero si tende a considerare la patologia come qualcosa da oscurare e nascondere. E’ vero che, chi è colpito dall’epilessia, continua a vivere la sua normale esistenza, ma nella società divagano ancora stereotipi e pregiudizi ben radicati sulla malattia. Diventa questo uno degli obiettivi del secondo convegno nazionale: sensibilizzare la popolazione, a cui segue un secondo obiettivo: far conoscere i progressi della scienza.
L’evento è stato organizzato da Aice – l’Associazione Italiana contro l’epilessia -, della sede veneta insieme a Lice, la Lega italiana contro l’epilessia, con la collaborazione di Epitech Group. Apriranno il convegno, venerdì pomeriggio, Stefano Bellon, presidente Aice e Federica Ranzato, presidente del Lice Veneto, l’attenzione verrà poi spostata sull’ascolto di cittadini e famiglie. Sabato avrà per tema la ricerca e l’individuazione di strategie terapeutiche.
A dire che un’esistenza normale è possibile saranno alcune persone che convivono con la patologia. Si potrà ascoltare l’esperienza di alcuni genitori e la testimonianza di Nadia Bala, che nonostante la patologia l’abbia colpita in maniera violenta, è divenuta capitana della nazionale italiana di pallavolo paralimpica: sitting volley.
L’epilessia generalmente si manifesta entro i 16 anni e colpisce quattro persone su cinque. Sono questi gli anni della frequentazione scolastica. Alcuni istituti si sentono impreparati ad accogliere bambini con manifestazioni di epilessia e preferiscono non accoglierli. Stefano Bellon riporta: “La crisi epilettica è la prima causa di chiamata al 118 da parte delle scuole” anche se, continua il presidente Aice “l’80% degli attacchi si risolve autonomamente o attraverso farmaci. Purtroppo però la responsabilità della loro somministrazione non se la prende quasi nessuno“. Partendo da questa constatazione l’Aice due anni fa ha cominciato ad andare nelle scuole del Padovano per dare una corretta informazione. Bellon aggiunge: “Abbiamo fatto più di 25 incontri ed è su questa strada che vogliamo continuare a muoverci: rompere il velo che c’è attorno a questa patologia permetterà a chi ne soffre di vivere meglio“.