In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’ictus, che si celebra proprio oggi 29 ottobre, verrà trasmesso un video di un minuto, sintetizzato per la tv e la radio in uno spot della durata di 30 secondi, il cui obiettivo è informare il maggior numero possibile di persone sui sintomi e sulle cure tempestive leagati all’ictus.
Il video e lo spot sono stati presentati ieri, durante una conferenza stampa, dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, da Domenico Inzitari, direttore della Stroke Unit della AOU di Careggi, e da Alessandro Viviani, presidente dell’Associazione lotta all’ictus cerebrale (Alice). La campagna di sensibilizzazione durerà dal 29 ottobre al 12 novembre, con 4 passaggi giornalieri per le tv (11 emittenti) e 6 per le radio (8 radio toscane).
Nel video, accompagnato da una colonna sonora inquietante, si vede un cronometro, nel cui quadrante è raffigurato un cervello; man mano che le lancette del cronometro girano queste deteriorano le cellule del cervello. Una voce nel frattempo informa il pubblico del fatto che l’ictus distrugge 2 milioni di cellule cerebrali al minuto, a causa di un’interruzione dell’afflusso di sangue al cervello, che può colpire tutti e per questo è necessario conoscerne i sintomi e intervenire prontamente.
Il video presenta anche i sintomi della malattia, per facilitarne il riconoscimento: bocca storta, difficoltà nel vedere o nel parlare, mal di testa, braccio debole. Secondo Domenico Inzitari infatti “l’ictus non è ben rappresentato nella mente delle persone e chi è a rischio non conosce la prevenzione e non riconosce i sintomi”.
Infine il video ricorda di chiamare immediatamente il 118 per essere sottoposti subito alle adeguate terapie. Infatti la tempestività risulta in questi casi un fattore fondamentale per ridurre significativamente il rischio di mortalità e disabilità associate all’ictus.
In occasione di questa giornata, gli esperti ricordano anche che, nonostante oggi si possa fare affidamento su terapie molto efficaci (la trombolisi sistemica, la trombectomia meccanica), il numero di Stroke Unit, reparti specializzati per la cura e la ripresa dopo un ictus, e il numero di specialisti è ancora troppo basso.