Nuova tecnica per analizzare i noduli del tumore alla tiroide

Scoperta una nuova tecnica per identificare i noduli maligni del tumore alla tiroide. Si tratta del desorbimento per ionizzazione elettrospray (DEMI-MS), usata per la spettrometria di massa.

Nuova tecnica per analizzare i noduli del tumore alla tiroide

Il tumore alla tiroide rappresenta circa il 3-4 % di tutti i tumori e colpisce soprattutto le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni. L’incidenza è di circa 5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per gli uomini e circa 15-18 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per le donne.

Il segno più evidente della presenza del tumore alla tiroide è un nodulo all’interno della ghiandola, che si sente con le dita non appena si tocca il collo in corrispondenza dell’organo.

Oggi è stata scoperta una nuova tecnica per identificare i noduli maligni. Si tratta di una tecnica, il desorbimento per ionizzazione elettrospray (DESI-MS), usata per la spettrometria di massa, in grado di eseguire analisi sulle cellule e di ottenere risultati praticamente in tempo reale.

Il team guidato da James Suliburk del Baylor College of Medicine (Houston) si è avvalso dell’imaging DESI-MS per l’analisi di 178 campioni di tessuto con lo scopo di determinare la firma molecolare di adenomi follicolari normali (FTA), carcinomi follicolari maligni (FTC) e carcinomi papillari (PTC). I ricercatori hanno testato 69 campioni clinici di FNAB (Fine-needle aspiration biopsy) raccolti prospetticamente da 57 pazienti.

Il primo modello predittivo ha discriminato il PTC dalla tiroide benigna con una sensibilità del 92%, una specificità del 94% e il 93% di accordo con la patologia per campione. Il secondo modello ha invece differenziato l’FTA dall’FTC con una precisione dell’80%, una sensibilità dell’81% e una specificità dell’80%.

Suliburk ha spiegato: “Le nostre spettrometrie di massa hanno previsto correttamente il comportamento benigno in 6 dei 6 campioni, mentre il saggio disponibile in commercio ha previsto un ‘sospetto di malignità’ in 5 dei 6. In questo set limitato di campioni clinici, avremmo potuto evitare la necessità di un intervento chirurgico per escludere/diagnosticare la malignità in tutti questi pazienti. Siamo cautamente ottimisti sul fatto che abbiamo sviluppato una tecnica molto preziosa per valutare la malignità nei noduli tiroidei indeterminati”.

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