Nuova cura per l’obesità. La terapia brucia grassi riduce anche l’appetito

Un team di ricercatori internazionali è riuscito a far perdere il 12% del peso corporeo a dei topi obesi. Hanno somministrato un nuovo farmaco che ha due azioni quella di bruciare i grassi ed anche quella di ridurre l'appetito come fa la nicotina.

Nuova cura per l’obesità. La terapia brucia grassi riduce anche l’appetito

L’obesità ed il diabete sono due delle più importanti malattie che affliggono il mondo ai giorni nostri. Un team di scienziati e ricercatori internazionali si sono posti l’obbiettivo di trovare un farmaco in grado di curarle.

Il team, guidato dal professore Matthias H. Tschöp dell’Istituto di ricerca sul diabete e la rigenerazione presso l’Helmholtz Zentrum di Monaco, ha collaborato per produrre un farmaco con altri centri di ricerca. È iniziata una stretta collaborazione con l’Università di Maastricht in Olanda, con l’Università di Monash in Australia e con l’Università di Copenaghen nel tentativo di trovare la terapia per curare l’obesità.

La ricerca

I ricercatori si sono resi conto che per curare queste due patologie era necessario creare una molecola che avesse due funzioni: bruciare i grassiridurre l’appetito. Dalle prime ricerche si sono resi conto di due condizioni favorevoli alla terapia, la nicotina era in grado di ridurre l’appetito, il freddo favoriva il processo corpo per bruciare i grassi.

I ricercatori hanno analizzato una precedente ricerca medica sul nuoto invernale. Da questo studio era emerso che i recettori umani in una condizione di freddo si attivano e bruciano il grasso Bruno dell’organismo creando energia. Il team di Monaco si è messo alla ricerca del recettore giusto, trovando il TRPM8. Trovato il recettore era importante riuscire a scoprire come poterlo attivare in caso di necessità. Gli scienziati, così, sono riusciti trovare un modo per attivarlo, utilizzando la sostanza icilina. Il TRPM8, recettore del freddo, non si trova sul grasso Bruno ma sulla pelle; da li invia il segnale al cervello che a sua volta innesca l’azione sul tessuto adiposo.

Durante la seconda fase dello studio, l’osservazione, i ricercatori si sono resi conto che il risultato ottenuto con il trpm8 non era sufficiente per perdere peso. Hanno dunque iniziato ad effettuare ricerche sul recettore nicotinico Alfa3beta4. La nicotina è in grado di diminuire l’appetito e, grazie a questa osservazione, sono riusciti a trovare nel corpo umano un altro recettore che ha questa funzione: il dimetilfenilpiperazinio DMPP. Ma il problema era trovare il modo per interagire con il recettore.

Gli scienziati sono arrivati alla conclusione che fosse necessario modificare il metabolismo dei topi, creando un maggior consumo di energia ed una riduzione dell’appetito, per poter affrontare l’obesità ed il diabete. 

Dalla collaborazione internazionale si è giunti alla fase in cui i ricercatori hanno creato una molecola mischiando il DMPP con l’icilina.

Con il composto ottenuto hanno ottenuto un farmaco che potenzialmente aveva la capacità di aumentare il consumo di grasso Bruno e contemporaneamente quello di diminuire l’appetito. È stata intrapresa la sperimentazione che prevedeva la somministrazione del farmaco sui topi obesi. Dopo 20 giorni dall’inizio della somministrazione della terapia ci si è resi conto che i topi hanno perso il 12% del loro peso corporeo. Questo risultato costutuisce un grande successo ma il maggior successo si è ottenuto riscontrando che il metabolismo dei roditori era migliorato tanto da far scomparire l’intolleranza al glucosio, che spesso precede l’insorgenza del diabete.

Prima di poter somministrare il farmaco agli umani si dovrà ancora andare avanti con la sperimentazione; se i risultati continueranno a confermare la tesi, gli scienziati ritengono che potrebbero aver trovato la soluzione farmacologica per contrastare l’obesità e le malattie metaboliche come il diabete. 

La ricerca è stata pubblicata nel dettaglio sulla rivista scientifica, Nature Communications.

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