Novità nel campo dell’orticaria cronica

In occasione della Giornata Mondiale dell’Orticaria, un’indagine evidenzia che le orticarie croniche colpiscono in particolare le donne; inoltre, per aiutare i pazienti a convivere meglio con la malattie, sono state presentate delle novità interessanti

Novità nel campo dell’orticaria cronica

Gli ultimi dati confermano che l’orticaria è una delle patologie dermatologiche più diffuse al momento, con una forte incidenza soprattutto fra le donne (si stima infatti che circa il 71% di coloro che soffrono di orticaria appartenga al sesso femminile).

Sempre dai dati emerge che l’83% degli individui con orticaria cronica non si reputa soddisfatto del percorso di cura ricevuto,  il 75% ha visitato tre o più medici prima di ottenere una diagnosi definitiva, il 15% si è sottoposto addirittura a dieci consulti medici nel tentativo di trovare una soluzione, l’età media dei pazienti con orticaria è di 47 anni, il periodo medio di convivenza con la malattia di circa 7 anni.

Questi numeri, piuttosto scoraggianti, sono emersi dall’analisi di un campione di 190 persone nell’ambito dell’indagine “Convivere con l’orticaria cronica”, eseguita in occasione della recente Giornata Mondiale dell’Orticaria, evento promosso da FederAsma, Allergie Onlus e Novartis.

In occasione di questa giornata, Paolo Pigatto, docente dell’Università di Milano, ha precisato: “L’orticaria cronica spontanea è una forma di orticaria imprevedibile e debilitante caratterizzata da prurito cronico e pomfi. Presenta una insorgenza spontanea ed una durata di oltre sei settimane. Può essere associata a gonfiore degli strati più profondi della pelle: in questo caso si parla di angioedema. I sintomi sono imprevedibili e la ricerca delle cause sottostanti la CSU indica il ruolo del sistema immunitario, con possibili fattori aggravanti quali stress, stanchezza e presenza di infezioni”.

Inoltre, sempre in questa giornata dedicata alle orticarie, è stata presentato un nuovo farmaco, l’omalizumab che, legandosi alle immunoglobuline E, limita le reazioni cutanee causate dall’istamina e consente di controllare il prurito.

Infine, per aiutare i pazienti a gestire meglio l’orticaria e a ricordare ogni cambiamento significativo, è stata da poco ideata un’app per smartphone attraverso cui registrare l’intensità del prurito, il numero di pomfi, la presenza di angioedema e scattare foto.

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