Dopo la Whatsappite, adesso arriva anche la Selfite. Sono le malattie dell’ultimo millennio legate alle nuove tecnologie ed alle più nuove tendenze del momento.
Se la Whatsappite è legata all’uso troppo prolungato della famosa applicazione per l’invio di messaggi istantanei, la selfite riguarda i tanti appassionati dei selfie, gli autoscatti che stanno letteralmente spopolando in questi ultimi tempi sui social network di tutto il mondo. Ad essere coinvolti non sono soltanto persone comuni ma anche personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema e dello sport.
Secondo i membri dell’associazione statunitense APA (American Psychiatric Association), infatti, la smania incontrollabile di realizzare foto di se stessi in ogni momento della giornata ed in ogni situazione possibile sarebbe soltanto un modo per compensare la mancanza di autostima e per colmare le lacune nella propria intimità.
L’associazione, inoltre, distingue diverse tipologie di selfite: la selfite borderline, che si riferisce a tutti coloro che fotografano se stessi almeno tre volte al giorno senza, però, pubblicare poi le immagini sui social network; la selfite acuta, che si riferisce a coloro che scattano almeno tre foto di sé e le pubblicano; e la selfite cronica, di cui soffrono coloro che, invece, non riescono a resistere alla voglia di fotografarsi più e più volte durante la giornata ed a pubblicare poi le foto online.
Secondo gli psichiatri americani che si sono occupati del caso, al momento, non esisterebbe una cura, ma si possono ottenere dei buoni risultati grazie alla CBT, ovvero la Terapia Cognitivo-Comportamentale.
Per quanto riguarda l’uso dei selfie da parte dei personaggi famosi, invece, la situazione può essere diversa dal momento che bisogna distinguere fra casi di selfite, di varie entità e tipologie, oppure vere e proprie operazioni di marketing per sponsorizzare se stessi e le proprie attività pubbliche, come è accaduto ad alcune star famose.
In molti casi, infatti, sono gli stessi manager o case produttrici a chiedere ai testimonial o ai cantanti di pubblicare fotografie con lo scopo di promuovere un prodotto o un servizio che li interessi.
Tutto questo mostra quanto sia sempre più diffuso il fenomeno dei selfie se si arriva a parlare addirittura di una patologia dovuta al suo eccessivo utilizzo.