Neurologia: anticorpi contro l’emicrania

E' invalidante, ma spesso chi ne soffre non sa che l'emicrania può essere curata efficacemente e prevenuta con alleati molto mirati. Uno di questi possono essere i farmaci biologici.

Neurologia: anticorpi contro l’emicrania

Sono circa 12 italiani su 100 che soffrono di mal di testa ricorrente o cronico, cioè per più di 15 giorni al mese. Dalle statistiche è emerso che un paziente, anzichè seguire le terapie più innovative, continua ad utilizzare i classici antidolorifici e i triptani per curarsi e nel 50% dei casi, dopo sei mesi, rinuncia a causa degli effetti collaterali e, attacco dopo attacco, impara a conviverci. Tra le cefalee, l’emicrania è la forma più nota.

Come dice il nome, colpisce metà del capo, con attacchi di dolore pulsante tra tempia, fronte e occhio che aumenta fino a diventare molto violento. Il dolore può durare da qualche ora ad alcuni giorni, e si accompagna a nausea, vomito, talvolta anche dissenteria e ipersensibilità a stimoli sensoriali come luci, suoni e odori tanto da costrigere chi ne soffre a stare in ambienti chiusi e al buio. Questo disturbo è prevalente nelle donne tra i 15 e i 50 anni, in età fertile, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini.

E’ dunque una malattia di genere causata da variazioni ormonali. Prima e dopo questa fascia di età, le percentuali che si registrano sono simili a quelle degli uomini. Le cause di questa patologia non sono ancora note, anche se si conosce il meccanismo scatenante: in alcuni situazioni, che possono essere spontanee o dovute ad alcuni fattori particolari, nella zona di contatto tra il trigemino e le arterie, si ha la liberazione di alcune sostanze, come ad esempio il Cgrp (Calcitonin gene-releted peptide), che danno il via ad un’infiammazione che è in grado di innescare il mal di testa.

Un altro elemento importante potrebbe essere la predisposizione familiare, sulla quale si attestano una moltitudine di fattori scatenanti: dallo stress fino ai cambi di abitudine, ritmi, alimentazione e così via. Ciò vuol dire che l’organismo non riesce a reggere tutti i ritmi e cambiamenti di abitudini.

Negli ultimi anni sono stati creati medicinali sempre più efficaci nel contrastare e prevenire l’emicrania. Tra questi ci sono farmaci biologici o anticorpi monoclonali, ottenuti da cellule umane alle quali si fa produrre in laboratorio un anticorpo diretto contro la molecola del Ggrp o contro un suo recettore. Questi nuovi farmaci comportano elevata efficacia, assenza di effetti collaterali e comodità di assunzione: infatti si iniettano sotto cute una volta al mese. Tale metodo permette di aumentare di molto l’aderenza dei pazienti alla terapia e quindi di ridurre l’uso degli analgesici.

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