Nelle farmacie francesi arriva il test Hiv fai-da-te

La necessità di veder garantita l’assoluta riservatezza dei propri dati clinici ha spinto anche le farmacie francesi a vendere test Hiv fai-da-te, con un grado di affidabilità del 99,8%.

Nelle farmacie francesi arriva il test Hiv fai-da-te

In seguito al recente scandalo che ha coinvolto una clinica inglese accusata di avere per errore diffuso i risultati dei test Hiv di migliaia di pazienti, violando la loro privacy, a livello mondiale si è sollevato un dibattito sulla necessità di metter sù un sistema in grado di assicurare la completa riservatezza dei dati clinici dei pazienti.

Questo fatto forse è stato proprio quello che ha spinto le farmacie francesi alla vendita di un kit, il cui nome è Autotest VIH, per effettuare da casa, in completa autonomia, un test per la sieropositività. Un test fai-da-te per la sieropositività è già in vendita da anni negli Stati Uniti; si chiama OraQuick e consente, passando un tampone nella bocca e immergendolo poi in una soluzione, di sapere se si è affetti dal virus o meno in 40 minuti. Per quanto riguarda invece il test fai-da-te francese questo è prodotto in Francia dalla AAZ, ha un prezzo che oscilla tra i 25 e i 28 euro, si compra senza il bisogno della ricetta del medico e permette di sapere in soli quindici minuti, tramite un piccolo prelievo di sangue da un dito (come avviene per i dispositivi per controllare la glicemia), se si è sieropositivi. Il test è più che affidabile, se si considera che l’accuratezza del risultato è del 99,8%, però a condizione che venga eseguito almeno tre mesi dopo il rapporto sessuale a rischio, perché altrimenti gli anticorpi su cui si basa non sono facilmente individuabili. Dunque è sempre meglio, in caso di risultato positivo, sottoporsi al test tradizionale per un ulteriore conferma.

La commercializzazione di questo test è stata fortemente voluta dalle associazioni di sensibilizzazione su Hiv e Aids, nella convinzione che questo test fai-da-te produrrà una notevole riduzione delle persone che sono sieropositive e non lo sanno. Qualcuno però teme le possibili reazioni emotive e psicologiche di coloro che si sottoporranno a questo nuovo test, ovvero comportamenti autolesionistici (tentati suicidi) o azioni socialmente sconvenienti; per questo motivo l’ideale sarebbe eseguire il test non in solitudine ma in presenza di una persona cara.

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