Nel 2050 dormiremo mezz’ora in meno a causa dei cambiamenti climatici

Un team di ricercatori dell'Università della California ha scoperto che, a causa dell'aumento della temperatura e dei cambiamenti climatici, nel 2050 dormiremo circa mezz'ora in meno alla settimana.

Nel 2050 dormiremo mezz’ora in meno a causa dei cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici, che si manifestano con variazioni delle temperature, delle precipitazioni e della distribuzione di piante e animali, hanno senza dubbio effetti rilevanti e preoccupanti per la salute del nostro pianeta, ma anche per la salute della specie umana.

Secondo un recentissimo studio, pubblicato sulla rivista “Science Advances” e condotto dai ricercatori dell’Università della California, coordinati da Nick Obradovich, l’aumento della temperatura causerebbe una diminuzione del tempo trascorso a dormire. In particolare i ricercatori prevedono che entro il 2050, a fronte di un aumento della temperatura di 2 gradi centigradi, ognuno di noi dormirà circa mezz’ora in meno alla settimana.

Lo studio di questa correlazione tra cambiamenti del clima e sonno è stato intrapreso da Nick Obradovich, dottorando dell’ateneo americano, in seguito all’ondata di calore che ha colpito San Diego nell’ottobre 2015. I ricercatori hanno esaminato i dati del Centres for Disease Control and Prevention, relativi a 765 mila cittadini americani, ai quali sono state fatte domande sul loro stile di vita, sulla loro alimentazione, sulla loro attività lavorativa e sui problemi con il sonno.

Concentrandosi su quest’ultimo aspetto e collegandolo ai dati sul clima, i ricercatori hanno osservato che quando la temperatura notturna risultava di un grado centigrado superiore rispetto alla media stagionale, si avevano, nell’arco di un mese, almeno tre notti insonni per 100 persone. Questo vuol dire che l’aumento di un grado, negli USA, corrisponde a 110 milioni di notti caratterizzate da sonno insufficiente. Si tratta di rinunciare a circa un’ora e 24 minuti di sonno al mese e a circa 21 minuti a settimana.

Inutile dire che gli over 65 e le persone meno abbienti sono più interessati da questo fenomeno: gli anziani il vengono generalmente colpiti il doppio dei giovani e i poveri tre volte più degli abbienti.

Nick Obradovich ha commentato: “Il sonno è stato da tempo giudicato dalla scienza componente fondamentale per la salute umana. Dormire poco può rendere una persona più suscettibile alle malattie e intaccare il suo benessere psicologico e le funzioni cognitive. Ciò che il nostro studio dimostra è non soltanto che la temperatura dell’ambiente in cui si dorme può giocare un ruolo importante, ma che il cambiamento climatico può peggiorare la situazione aumentando i casi di insonnia”.

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