Nel 2030 metà della popolazione statunitense sarà obesa

Lo studio messo a punto da due prestigiose università americane non lascia spazio a dubbi: se nulla cambierà nelle abitudini alimentari d’Oltreoceano, nel 2030 un cittadino statunitense su due sarà destinato ad essere obeso.

Nel 2030 metà della popolazione statunitense sarà obesa

Dopo l’allarme dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche le conclusioni di una recente ricerca scientifica non sembrano lasciare alcuna via di scampo: se nulla dovesse cambiare nello stile di vita dei cittadini statunitensi, entro il 2030 il 50% della popolazione sarà obesa.

A prevederlo è il risultato di uno studio al quale hanno partecipato due prestigiose università statunitensi, la George Washington University e la Harvard T.H. Chan School of Public Health. Realizzato grazie al contributo della JPB Foundation, i suoi drammatici risvolti sono stati immediatamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Incrociando in primo luogo una serie di dati riguardanti la popolazione di ogni singolo stato degli USA, ci si è successivamente focalizzati su quelli che sono i trend di quattro categorie di BMI, sigla che identifica il Body Mass Index, l’indice di massa corporea. In particolare si è posto l’accento sull’indice uguale o superiore a 35, che di fatto identifica delle condizioni di obesità grave.

Questo studio che ha tenuto conto di un campione di oltre 6 milioni di americani maggiorenni, di fatto ha messo in dubbio le analisi prodotte dal sistema di sorveglianza pubblico degli USA, che essendo basato su un campione di circa 400mila persone, di fatto si è dimostrato poco rappresentativo e in quanto tale ha sottostimato il problema obesità. Tenendo infatti conto che attualmente il 40% della popolazione è obesa, mentre il 18% gravemente obesa, i ricercatori hanno dovuto concludere che seguendo questo trend, nel 2030 metà degli americani sarà obeso.

Ma a preoccupare saranno in particolare i 29 Stati in cui oltre metà della popolazione sarà obesa, con i casi più estremi che arriveranno a sfiorare addirittura il 60% degli abitanti. In questi contesti, oltre al problema medico-sanitario, bisognerà mettere in conto anche un elevato costo sociale sul quale non si potrà far finta di nulla. Da qui l’unica alternativa sarebbe quella di porre maggiori attenzioni su alcune categorie definite più a rischio, che secondo lo studio sarebbero le donne, i neri non ispanici e gli adulti con un reddito non superiore ai 50mila dollari annui.

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