Durante la prima ondata della pandemia, uno degli aspetti che più ha colpito la comunità medico-scientifica è stata la straordinaria resistenza dei bambini di fronte alle infezioni da Covid-19. Chi li considerava più fragili, presto si è dovuto ricredere, dovendo concludere che la loro fascia d’età può fare affidamento su delle migliori difese immunitarie.
A confermare una tendenza che in molti avevano già osservato, è stato uno studio portato a termine dei ricercatori dell’università degli Studi di Padova e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, coadiuvati dall’Azienda ospedaliera di Padova, la Fondazione Penta Onlus e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
In ragione delle loro ricerche, è stato possibile appurare che i bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, di fatto sono in grado di sviluppare molti più anticorpi al virus Sars-CoV-2 rispetto alla popolazione adulta. Più nello specifico, la quantità sarebbe circa 8 volte superiore, circostanza che garantirebbe anche una immunità più lunga nel tempo.
Diversi studi clinici hanno infatti dimostrato che un più alto livello di anticorpi, riduce sensibilmente la possibilità di potersi contagiare nuovamente. Di conseguenza, la risposta anticorpale osservata in età pediatrica, di fatto avvalora la tesi che i bambini siano maggiormente protetti rispetto agli adulti, soprattutto nell’eventualità di una seconda infezione.
Pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics, lo studio clinico ha coinvolto 57 famiglie colpite dal Covid-19 nel corso della prima drammatica ondata della pandemia. A tal riguardo, il professore di Pediatria all’Università degli Studi di Padova e presidente della Fondazione Penta Onlus Carlo Giaquinto, ha precisato che “sapere che i bambini sviluppano anticorpi capaci di neutralizzare il virus per molti mesi è un’evidenza di assoluto rilievo, visto che l’utilizzo del vaccino è per ora limitato alle persone con più di 12 anni”. Ad ogni modo è doveroso sottolineare che nonostante siano sorprendentemente più immuni alla malattia, questa circostanza, “da sola non è sufficiente a garantirne la piena protezione”.