Nativi digitali, vittime della tecnologia: aumentano i casi di cifosi nei più giovani

I bambini trascorrono sempre più tempo utilizzando smartphone e dispositivi elettronici, curvando inavvertitamente la schiena per avvicinarsi ai device. Ne deriva un aumento dei problemi alla schiena anche fra i più giovani, spesso anche molto gravi.

Nativi digitali, vittime della tecnologia: aumentano i casi di cifosi nei più giovani

La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) ha recentemente denunciato un dato molto più che allarmante per i giovani della società in cui viviamo. Negli ultimi dieci anni è stato registrato un vertiginoso aumento dei casi di cifosi degli alunni frequentanti le scuole medie inferiori.

La cifosi è una curvatura fisiologica dorsale della colonna vertebrale con concavità anteriore che, a lungo andare, può condurre alla “gobba“. La percentuale dell’aumento negli ultimi dieci anni ha infatti raggiunto una cifra spaventosa: parliamo di circa il 700%.

Carlo Ruosi, professore di Ortopedia e Traumatologia all’Università Federico II di Napoli, fa il punto della situazione, spiegando come “Stare chinati con le spalle in avanti per ore è assolutamente sconsigliabile per bambini che hanno ancora le vertebre in via di formazione. Una situazione che a lungo andare le fa crescere deformate”.

La colpa secondo quanto affermato dal professore, non sarebbe altro che dei cosiddetti baby sitter elettronici costituiti da telefonini, tablet e altri dispositivi elettronici con cui anche i giovanissimi sono abituati a trascorrere la maggior parte del tempo. I dati sono allarmanti: nel 2008 il numero di bambini che assumeva un atteggiamento citofonico corrispondeva a circa il 20% mentre, dagli ultimi dati registrati nel 2018, la percentuale ammontava ad un abbontante 80%.

La domanda sorge spontanea: è possibile rimediare ai danni a cui i nativi digitali sono esposti? La risposta è positiva solo se si interviene in maniera tempestiva con una rieducazione motoria accompagnata da ginnastica appropriata, a patto però che il paziente collabori attivamente. Fondamentale risulta infatti la disposizione del bambino a smettere di trascorrere il tempo con il dispositivo elettronico, perché se dopo l’intervento e il supporto della ginnastica il bambino si china subito sul tablet quando torna a casa, il lavoro andrà perduto.
In fase avanzata, invece, l’unica soluzione possibile è quella dell’adozione di un fusto ortopedico.

Continua a leggere su Fidelity News