Mirtilli per abbassare la pressione del sangue

Secondo una recente ricerca londinese, consumare 200 grammi di mirtilli al giorno riduce considerevolmente la pressione sanguigna, grazie alla presenza di antocianine in questo tipo di frutto.

Mirtilli per abbassare la pressione del sangue

Che i mirtilli facciano bene alla salute non è di sicuro una novità. Da anni medici e scienziati sottolineano le numerose proprietà benefiche di questo frutto di montagna.

I mirtilli, infatti, per via delle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, prevengono l’insorgenza di malattie degenerative del cervello, proteggono dai tumori, abbassano i livelli di glicemia nel sangue, rinforzano il sistema immunitario, eliminano la ritenzione idrica e i gonfiori, riattivano la circolazione del sangue, aiutano a metabolizzare efficientemente i grassi in modo da evitare i rischi di grasso nel fegato.

Lo studio

Secondo un recente studio del King’s College di Londra, pubblicato su Journal of Gerontology Series A, mangiare mirtilli può essere la soluzione più naturale per chi vuole abbassare la pressione del sangue. La dose consigliata a tal fine è di 200 grammi al giorno per un mese. Il merito é da attribuire al colore blu dei mirtilli, indicatore della presenza di antocianine, un tipo di fitochimico con importanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che nel controllo dell’ipertensione avrebbe un ruolo simile a quello dei farmaci.

La ricerca è stata condotta su 40 volontari; ad un gruppo di loro è stata data una bevanda contenente 200 grammi di mirtilli, mentre all’altro gruppo è stata somministrata una bevanda di controllo a base di fibre, minerali o vitamine. Nel gruppo che aveva assunto la bevanda di mirtilli, i ricercatori hanno assistito a una riduzione della pressione di 5 millimetri di mercurio, un effetto analogo a quello che si ha assumendo farmaci per la pressione.

La ricercatrice Ana Rodriguez-Mateos ha commentato: “Se i cambiamenti osservati nella funzione dei vasi sanguigni dopo aver mangiato mirtilli ogni giorno potessero essere sostenuti per la vita potrebbero ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari fino al 20%”.

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