È una confessione che molti faticherebbero a pronunciare: “Mia moglie mi ha lasciato perché non voglio fare s&sso”. Non è un caso isolato, ma un sentimento condiviso da tante persone che si riconoscono in un orientamento s&ssuale ancora poco conosciuto e spesso frainteso: l’asessualità. Nel panorama italiano, il forum di Aven Italia rappresenta un rifugio per chi non considera il s&sso una priorità nelle relazioni amorose, e dove emergono dubbi, esperienze e fragilità di chi vive una realtà difficile da spiegare al resto del mondo.
La parola “asessuale” fa ancora fatica a farsi largo nei discorsi quotidiani, e spesso chi si identifica così si ritrova solo o incompreso. C’è chi, come un uomo di 47 anni, ammette di aver sempre faticato con il s&sso: “Mi piace l’esplorazione del corpo, ma l’atto in sé lo trovo noioso e ripetitivo”. Altri, invece, come una ragazza di 24 anni, soffrono perché provano sentimenti profondi ma devono rinunciare all’intimità fisica, lasciando che le relazioni si spengano presto.
Nel forum si incontrano storie di vita reali, dove l’asessualità non è un disturbo né una fase passeggera, ma un orientamento s&ssuale vero e proprio. Alcuni raccontano la fine di matrimoni e relazioni importanti proprio a causa della loro mancanza di interesse per il s&sso, spesso percepito dagli altri come un rifiuto o un problema personale. In realtà, per molti l’amore si esprime attraverso abbracci, risate e complicità, senza dover necessariamente passare per l’atto s&ssuale. Uno degli aspetti più discussi è la convivenza o la relazione con partner sessualmente attivi.
Non mancano difficoltà e incomprensioni, ma esistono anche casi in cui la convivenza funziona grazie a un dialogo sincero e a un equilibrio personale, come racconta una ragazza che vive un rapporto di otto anni in cui il s&sso non è mai stato centrale, ma l’amore e il legame emozionale sono reali e autentici. Tra le sfumature dell’asessualità c’è poi la demisessualità, ovvero l’attrazione s&ssuale che nasce solo in presenza di un forte legame emotivo.
Alice, ad esempio, descrive il s&sso come una manifestazione di affetto e tenerezza che può avvenire solo con la persona amata, mentre tutte le altre esperienze sessuali le sembrano “disgustose e senza senso”. A spiegare scientificamente questo mondo poco conosciuto è il sessuologo Fabrizio Quattrini, che sottolinea come l’asessualità non sia un disturbo ma un orientamento s&suale a tutti gli effetti. Quattrini chiarisce che queste persone non sono prive di desiderio o piacere, ma vivono la s&ssualità in modo atipico e spesso meno centralizzato rispetto alla norma sociale.
Interessante è anche il rapporto con l’autoerotismo, che per molti asessuali si manifesta in modi non convenzionali: non sono immagini o fantasie erotiche tipiche a stimolare il desiderio, ma anche scene di vita quotidiana, come un paesaggio o un tramonto, possono diventare fonte di piacere. Infine, il poliamore si rivela una forma di relazione particolarmente adatta per chi non ha nel s&sso la componente primaria del legame amoroso, perché consente un’espressione di sé più libera e meno condizionata dalle aspettative tradizionali. Nel cuore di questa comunità c’è la ricerca di comprensione, rispetto e accettazione, per chi vuole vivere l’amore a modo suo, anche senza s&sso. Un mondo che ancora si scopre, ma che merita ascolto.