Malattie reumatiche, in prima fila le donne

Gli italiani che soffrono di malattie reumatiche sono almeno 5 milioni, ma sono le donne ad essere maggiormente colpite. L'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere offre diagnosi e cure gratuite l'11 maggio, alla vigilia della festa della mamma.

Malattie reumatiche, in prima fila le donne

Quasi sempre di origine autoimmune, le malattie reumatiche sono causa di disturbi all’apparato locomotore e ai tessuti connettivi dell’organismo. Le più colpite sono le donne (3,5 milioni su 5), che a causa di questi disturbi non possono condurre una vita serena. Per questo motivo, alla vigilia della Festa della mamma, per l’11 maggio, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere (Onda), ha promosso un (H)Open day per le persone affette da malattie reumatiche autoimmuni.

Tutti gli ospedali del network Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa (consultare il sito www.bollinirosa.it) offriranno alle donne, gratuitamente, i servizi clinico-diagnostici e informativi che comprendono “consulenze e colloqui, esami strumentali, conferenze, punti di informazione e distribuzione di materiali divulgativi“, come si legge in “repubblica.it“, nella pagina dedicata a “Medicina e Ricerca“, tra il materiale la brochure “Malattie reumatiche autoimmuni: Dalla pianificazione familiare alla genitorialità” – che si può leggere e scaricare anche dal sito Onda (ondaosservatorio.it).

Il direttore dell’unità operativa Reumatologia e Immunologia Clinica dell’azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia, Angela Tincani, ha sottolineato che il 70% delle persone con malattia reumatologica è di sesso femminile e per questo la Società Italiana di Reumatologia ha sostenuto “la nascita di un Gruppo di Studio dedicato“. Da una parte si cerca di capire come mai questa disparità, pur cercando di guardare “alla persona, uomo o donna, nel suo insieme”, dall’altro, spiega sempre la dottoressa Tincani, l’attenzione rivolta alla donna è particolare trovandosi nella “necessità di curare moltissime donne rispettando tutte le necessità legate al genere”. La dottoressa ha affermato inoltre che “i trattamenti efficaci oggi disponibili, pur non portando a guarigione, permettono fortunatamente una buona qualità di vita“.

Le donne in età fertile con malattie reumatiche autoimmuni, non devono vivere la gravidanza come malattia aggiuntiva, o temere un peggioramento della propria salute, ma vivere questo tempo come “un periodo delicato che deve essere programmato e seguito in modo attento da un team multidisciplinare”, afferma sempre la dottoressa Tincani.

L’avvento della menopausa nelle pazienti con malattie reumatiche, insieme ad altre patologie che possono convivere nelle stesse pazienti, determina un periodo piuttosto delicato da non sottovalutare e da tenere monitorato con attenzione come suggerisce la dottoressa Tincani nella pagina “Medicina e Ricerca” di “repubblica.it“.

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