Malattie neurodegenerative e calcio, scoperta una possibile correlazione

Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha affermato che per i giocatori di calcio il rischio di soffrire di malattie neurodegenerative è più alto rispetto alla media.

Malattie neurodegenerative e calcio, scoperta una possibile correlazione

Una recente scoperta, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha rivelato che per i giocatori di calcio professionisti il rischio di soffrire di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la SLA è più alto rispetto alla media nazionale.

In particolare, sembra che gli atleti che praticano un’attività sportiva di contatto, come il football, il pugilato o il calcio, siano più a rischio di soffrire di malattie neurodegenerative con l’avanzare dell’età.

I risultati ottenuti sono derivati dall’analisi delle cartelle cliniche di un largo numero di ex giocatori di calcio, e poi sono state confrontate con quelle di altri individui che non hanno praticato tale sport di contatto durante la loro vita.

Oltre ai possibili colpi e botte che si possono avere in uno scontro di gioco, si considera anche il fatto che un calciatore colpisce la palla con la testa dalle sei alle dodici volte a partita. Senza contare tutti gli allenamenti, arrivando quindi a numeri che vanno sulle migliaia nel corso di un’intera carriera calcistica.

Da ciò è stato evidenziato che i calciatori hanno sviluppato demenza e malattie neurodegenerative a tassi significativamente più alti rispetto al campione usato come confronto che non praticava sport di contatto. In particolare, sebbene gli sportivi avessero un minor rischio di morire per malattie cardiache e alcuni tipi di cancro, come quello al polmone, rispetto ai non professionisti, hanno tuttavia dimostrato di avere il triplo delle probabilità di morire per malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, il Parkinson e la SLA, molto diffuse quindi nel calcio professionistico.

Da questi risultati si evidenzia la necessità di modificare alcune regole nel calcio e la possibilità di aprire la strada ad una maggior ricerca e consapevolezza delle potenziali conseguenze a breve e lungo termine che questo sport può implicare.

Continuano comunque le ricerche in questo ambito, le quali si stanno spostando anche su altri sport come il pugilato professionistico ed il football americano.

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