Malattie cardiache in Italia: in 27 anni 54% di malati in meno

L'Italia avrebbe molto da insegnare al resto dei Paesi europei, almeno per quanto riguarda la salute del cuore. Uno studio condotto dal 1990 al 2017 ha contato il 54% di malati in meno.

Malattie cardiache in Italia: in 27 anni 54% di malati in meno

L’Italia, per una volta, potrebbe vantare un prezioso primato: a differenza degli abitanti di altri Stati europei, sembrano essere gli italiani quelli che hanno migliorato in modo più significativo il loro stile di vita; dai dati emersi da uno studio durato poco meno di trent’anni, sembrerebbe che i pazienti cardiaci siano diminuiti del 54%.

Il risultato sarebbe merito di un mix di stili di vita relativamente sani, considerando sia l’alimentazione corretta che uno svolgimento regolare di attività fisica, ed un sistema sanitario universalistico. Lo studio, della durata di 27 anni, è iniziato nel 1990, per poi concludersi nel 2017.

Secondo i ricercatori, i tassi di mortalità relativi all’età per le malattie cardiovascolari sarebbero diminuiti del 54%, mentre quelli riguardanti le neoplasie avrebbero visto un calo del 28% e, infine, per gli incidenti stradali si sarebbero ridotti del 62%. Restano ancora in sospeso almeno due questioni: una legata all’invecchiamento della popolazione ed un’altra in merito alla graduale riduzione dei fondi disponibili per i finanziamenti per la sanità; l’obiettivo, nei prossimi anni, è quello di migliorare anche questo aspetto.

A segnalare questi importanti risultati è stato il The Lancet Public Healt, pubblicando le prime stime relative all’Italia del Global Burden of Deseases, Injuries and Risk Factors Study. L’indagine si è svolta comparando i risultati ottenuti in Italia in un arco di tempo che va dal 1990 al 2017, ad altri 15 Paesi appartententi all’Europa Occidentale; quello che ne è emerso riguarda la qualità del sistema sanitario e dei comportamenti salutari degli italiani: essi hanno contribuito a generare un buono stato di salute generale.

L’aspettativa di vita ed il punteggio relativo alla facilità di accesso ed alla qualità delle cure sanitarie, per quanto riguarda l’Italia, sono risultati tra i valori più alti rispetto agli altri Paesi, anche sviluppati, di tutto il mondo. L’apettativa di vita alla nascita è arrivata a 85,3 anni per le donne e ad 80,8 per quanto riguarda gli uomini.

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