Pochi giorni fa, esattamente il 20 Ottobre, è stata celebrata la giornata mondiale contro l’osteoporosi, malattia che purtroppo vedrebbe tra i suoi malati 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini, per un totale di 4,5 milioni di persone. L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da un basso contenuto di calcio nelle ossa e dalla progressiva perdita di tessuto osseo che diventa fragile, con conseguente instabilità dello scheletro e quindi una maggiore predisposizione alle fratture spontanee. Purtroppo, l’efficacia del nostro organismo e dei suoi apparati cala dopo i 40 anni, provocando problemi fisici progressivi come la perdita di massa ossea.
Dal punto di vista meramente scientifico, l’osteoporosi è definita come malattia sistemica multifattoriale, nella quale i minerali si esauriscono più rapidamente di quanto possano essere rimpiazzati e si altera la microarchitettura interna dell’osso. Il processo d’indebolimento delle ossa è molto lento e progressivo, più rapido verso l’inizio e più lento nel corso della malattia; quindi l’osteoporosi è una patologia progressiva, con la quale, in un modo o nell’altro, bisogna imparare a convivere. In ambito terapeutico esistono farmaci a base di calcio che possono rallentare o addirittura far regredire la perdita ossea.
Se si adotta un regime dietetico adatto, si fa uso di ormoni (come gli estrogeni) e si fa un po’ di esercizio fisico non eccessivo, la qualità della vita può essere migliorata. A chi si chiede se latte e latticini siano davvero utili per la cura dell’osteoporosi, la scienza risponde in maniera non proprio accomodante; in realtà, pare infatti che l’uso di latte aiuti solo apparentemente a prevenire la malattia, in quanto quest’ultimo conterebbe molte scorie acide. Tra l’altro un utilizzo esagerato di latticini potrebbe aumentare il colesterolo, produrre un’eccessiva ritenzione idrica e altre alterazioni del sistema immunitario. Di conseguenza sarebbe meglio utilizzare degli alimenti che abbiano un potere basificante sull’osteoporosi, ricchi di calcio ma senza effetti nocivi.
Tra i pesci con grandi quantità di calcio troviamo le alici e le sardine, tra l’altro ricchi di omega 3. Tra le verdure consigliate, ci sono il radicchio, la cicoria, i cardi, i cavolfiori, i broccoli, la rucola, il basilico e il prezzemolo. Tra i cibi basificanti ci sono anche le noci e le mandorle con i loro semi oleosi. Nell’elenco dei cibi che possono aiutare nel combattere la malattia ci sono anche la soia ed i fagioli. Inoltre, risultano utili per l’osteoporosi alimenti con la vitamina D, come pesce e uova. Per chi è intollerante al lattosio, invece, si consigliano parmigiano stagionato e il pecorino che sono spesso ben tollerati. Oppure si possono adottare degli alimenti di soia come il latte, il tofu, gli yogurt, i dessert e gli hamburger, tutti alimenti tra l’altro privi di colesterolo, ricchi di calcio e ottimi come fonti di proteine.
Ciò che importante nell’osteoporosi è prima di tutto valutare la presenza di fattori di rischio per lo sviluppo della malattia e poi modificare come abbiamo visto la propria dieta. Perché l’osteoporosi si combatte soprattutto a tavola.