L’OMS sugli schermi digitali: non sono adatti ai bambini sotto ai 2 anni di età

Stando alle nuove linee guida diffuse dall’OMS, i bambini al di sotto dei 2 anni di età dovrebbero tenersi a debita distanza dagli schermi di smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale.

L’OMS sugli schermi digitali: non sono adatti ai bambini sotto ai 2 anni di età

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: gli schermi digitali sono dannosi per i bambini al di sotto dei due anni di età. Chi decide di accontentarli dando loro in mano smartphone, tablet o altri dispositivi, compie un grave errore che mina il loro sviluppo fisico e mentale.

Parcheggiare i figli davanti ad uno schermo in cui vengono trasmessi video o cartoni animati, di fatto impedisce ai più piccoli di fare dei giochi più attivi, educativi, oltre che indispensabili per aumentare lo sviluppo cognitivo e la socializzazione. Non ci sarebbe quindi nulla di più sbagliato che dare un cellulare ad un bambino che piange al solo fine di calmarlo. Con il tempo il rischio è quello di creare dipendenza che aumenta la pigrizia e la sedentarietà.

Come ribadito dal pediatra Italo Farnetani, il fenomeno è sempre più dilagante e pertanto pericoloso. Sono ormai molti i bambini al di sotto dei 2 anni ad essere in grado di scorrere foto, cambiare schermate, far partire dei video e addirittura accendere e spegnere gli smartphone. Il medico sul punto ci tiene a precisare che “lo schermo non deve assolutamente mai essere una babysitter”.

Le linee guida dell’OMS prevedono delle forti restrizioni anche per i bambini al di sotto dei 5 anni di età. Per contrastare la sedentarietà e l’impigrimento cognitivo, non andrebbero esposti passivamente davanti ad uno schermo per più di un’ora al giorno.

Gli under 5 non dovrebbero quindi essere trasportati nel passeggino, ma stimolati per mezzo di una sana attività fisica. Nella fascia d’età compresa tra 1 e 4 anni, l’ideale sarebbe assicurare 180 minuti si attività di vario genere, necessario per combattere la sedentarietà a tutto vantaggio del coordinamento motorio. Per rendere tutto ciò possibile, è anche necessario rispettare i ritmi e la durata del sonno, che dalle 14-17 ore di un neonato, diminuiscono fino a raggiungere le 10-13 ore di un bambino di età compresa tra i 3 e 4 anni.

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