L’odore del partner per combattere l’insonnia

Un team di ricercatori canadesi ha scoperto che addormentarsi con una maglietta indossata precedentemente dal partner può essere una soluzione contro l'insonnia.

L’odore del partner per combattere l’insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno piuttosto comune che si manifesta con l’incapacità di addormentarsi oppure con risvegli frequenti durante la notte, che rendono molto difficile una buona qualità del sonno. Spesso questo disturbo del sonno è causato da cambi di orario, stress, ansia e depressione con conseguenze sul nostro livello di attenzione, sull’emotività e sul nostro fisico (le persone che soffrono di insonnia tendono, ad esempio, a soffrire di ipertensione).

Un recente studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università della British Columbia (Canada) e pubblicato sulla rivista Psychological Science, sembrerebbe aver trovato una soluzione al problema dell’insonnia. Secondo questo studio, usare come federa una maglietta indossata dal partner può garantire un sonno migliore. Ovviamente questo implica che vi sia una serena relazione amorosa col partner, altrimenti l’effetto potrebbe essere opposto.

Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno condotto un test su 155 volontari, a cui sono state consegnate due magliette, identiche per aspetto esteriore, da utilizzare come federe per due notti consecutive per ogni maglietta. Una di queste due magliette era stata precedentemente indossata dal loro partner per 24 ore (ai partner è stato chiesto di non utilizzare deodoranti/profumi e di non fumare), l’altra invece era stata indossata da uno sconosciuto oppure da nessuno.

Ogni partecipante ha ricevuto le due magliette senza sapere quale fosse la maglietta indossata dal partner e ogni mattina è stato chiesto loro di compilare un sondaggio su quanto si sentivano ben riposati. La loro qualità del sonno è stata inoltre monitorata oggettivamente con un orologio da sonno attigrafico che ha registrato i loro movimenti durante la notte.

Marlise Hofer, studentessa laureata nel dipartimento di psicologia della UBC, ha spiegato: “Abbiamo visto un effetto di dimensioni simili a quello che è stato riportato dall’assunzione di integratori orali di melatonina, spesso usati come aiuti per il sonno”.

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