Secondo un recente studio, condotto dai ricercatori dell’Università giapponese di Chiba e pubblicato su Science Direct, esisterebbe un legame tra l’esposizione all’erbicida glifosato e il morbo di Parkinson. Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa e progressiva, causata dalla morte dei neuroni dopaminergici con conseguente deprivazione della dopamina, il neurotrasmettitore che permette di comunicare e controllare i movimenti.
Si stima che in Italia gli individui affetti da Parkinson siano circa 230.000 e che la malattia interessi gli uomini con una frequenza superiore di due volte volte rispetto alle donne. I sintomi principali della malattia sono tremori, lentezza e impaccio nei movimenti, rigidità muscolare, instabilità posturale. L’età media di esordio del Parkinson è 68 anni per gli uomini e 70 anni per le donne.
I ricercatori hanno scoperto questa importante correlazione dal momento che hanno osservato che l’esposizione al glifosato conduce a una riduzione del trasportatore della dopamina (DAT) e tirosina idrossilasi (TH) nella sostanziale nigra (SNr) del cervello dopo somministrazione ripetuta di 1-metil-4- fenil-1,2,3,6-tetraidropiridina (MPTP).
I ricercatori hanno commentato: “Questo studio suggerisce che l’esposizione al glifosato potrebbe esacerbare la neurotossicità dopaminergica indotta da MPTP nello striato e nel SNr di topi adulti. È probabile che l’esposizione al glifosato possa essere un fattore di rischio ambientale per il morbo di Parkinson, poiché il glifosato è stato ampiamente utilizzato nel mondo”.
Ad avvalorare questa tesi vi è anche un’altra recente indagine scientifica, condotta dal gruppo di ricerca coordinato da Mariah Caballero e pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health.Quest’ultima indagine ha incrociato le mappe sull’uso dei pesticidi del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e i dati delle morti del Dipartimento della Sanità di Washington, osservando che coloro che vivono entro 1 km da un’area irrorata da glifosato hanno circa un terzo in più di probabilità di morire di morbo di Parkinson prima dei 75 anni di età.