Stando a quanto documentato da un recente studio condotto dall’Università di Copenhagen, rispetto a 40 anni fa le ragazze hanno anticipato l’inizio della pubertà di circa un anno. Per arrivare a formulare queste conclusioni apparse sulla rivista medico-scientifica Jama Pediatrics, i ricercatori danesi si sono basati sui dati ricavati da 38 diversi studi pubblicati prima del 2019.
L’analisi più che considerare il menarca – il momento in cui compare la prima mestruazione – si è focalizzata sul telarca, in altre parole il momento in cui inizia lo sviluppo del tessuto ghiandolare mammario. Il motivo di questa scelta è stato dettato dall’esigenza di non affidarsi ad un dato spesso problematico, in quanto affidato alla memoria delle donne che non sempre ricordano con precisione quando siano iniziate le mestruazioni.
Dalla mole di dati che è stato possibile consultare, è emerso che lo sviluppo del tessuto ghiandolare mammario si è modificato nel corso degli ultimi decenni. Più nello specifico, questa particolare tappa nel processo di crescita della donna ha conosciuto un anticipo di circa 3 mesi per decennio.
Alla luce di queste osservazioni, i ricercatori hanno concluso che dagli esami fisici e clinici del seno, condotti nell’arco di tempo che va dal 1977 al 2013, sarebbe opportuno riconsiderare quello che è l’inizio della pubertà. Se fino ad oggi si riteneva che questo momento coincidesse con un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni, le informazioni raccolte lasciano intendere che in Europa l’età media sia invece oggi compresa tra 9,8 e 10,8 anni, in Africa tra 10,1 e 13,2 anni, mentre negli Stati Uniti tra 8,8 e 10,3 anni.
Se è quindi pacifico osservare una precocità rispetto al passato, i ricercatori si pongono ora il dubbio su quali siano le cause di questo fenomeno. Una prima ipotesi sarebbe da ricondurre al maggior peso corporeo, circostanza associata ad uno sviluppo anticipato della ghiandola mammaria. Ma a finire nel mirino sono anche alcune sostanze chimiche utilizzate dalle madri durante la gravidanza.
Come rilevato da Kim Harley, professoressa associata all’Università della California, “le madri che hanno livelli alti di due agenti chimici nel loro corpo durante la gravidanza, hanno figlie che entrano nella pubertà prima. I composti chimici in esame sono gli ftlati, usati nei profumi e il triclosan che è un agente antibatterico usato in alcuni saponi e dentifrici”.