Uno studio scientifico trentennale condotto all’Università di Harvard e all’Istituto Nazionale di Salute e Ricerca Medica (Inserm) ha svelato che utilizzare detersivi per le pulizie domestiche, come ad esempio la candeggina e gli sgrassatori spray, aumenta in modo allarmante il rischio di sviluppare patologie polmonari mortali, come la broncopneumopatia ostruttiva.
La suddetta ricerca scientifica si è svolta in ben trent’anni, durante i quali gli studiosi hanno seguito passo per passo la quotidianità e la salute di più di 55.000 infermieri americani. L’obiettivo era valutare se le persone che utilizzavano anche sporadicamente la candeggina e i disinfettanti, contraevano malattie respiratorie.
Durante il periodo di analisi, a 663 dei partecipanti all’indagine è stato diagnosticato che bastava anche soltanto un’esposizione saltuaria ai detersivi tossici per aumentare le probabilità di contrarre una patologia polmonare, mortale fino al 32%.
Molte donne non sono a conoscenza della tossicità dei prodotti per la pulizia della casa ed inalano giorno dopo giorno un quantitativo non indifferente di agenti chimici cancerogeni.
L’uso di candeggianti e sgrassatori ha evidenziato come si potesse essere a rischio di una malattia grave come la broncopneumopatia ostruttiva, la quale raggruppa malattie polmonari come l’emfisema o la bronchite cronica. Si è stimato che annualmente sono milioni le casalinghe che muoiono per patologie polmonari letali. Ad esempio, tra le malattie polmonari, la broncopneumopatia ostruttiva è quella che registra il maggior numero di vittime e il maggior numero di giornate di ricovero.
Questa nuova indagine scientifica ha identificato un collegamento tra la broncopneumopatia ostruttiva e specifiche sostanze tossiche usate per le pulizie domestiche. “I potenziali effetti negativi dell’esposizione ai disinfettanti hanno ricevuto poca attenzione sin’ora, sebbene due recenti studi in Europa hanno dimostrato che la professione di ‘Addetto alle pulizie’ è stato collegato a un rischio elevatissimo di broncopneumopatia ostruttiva” ha dichiarato la stimata Dott.ssa Orianne Dumas, ricercatrice dell’Inserm.