Le neoplasie tra gli under 50 sono aumentate dell’80%: quali sono le più diagnosticate

Negli ultimi 30 anni si è verificato un significativo aumento dei casi di neoplasie gravi tra i giovani, con un incremento globale dell'80%. Il virologo Roberto Burioni ha lanciato l'allarme sui social media.

Le neoplasie tra gli under 50 sono aumentate dell’80%: quali sono le più diagnosticate

Negli ultimi 30 anni, si è assistito a un preoccupante aumento dei casi di neoplasie gravi tra i giovani, un fenomeno che ha destato l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico in generale. L’allarme è stato lanciato dal virologo del San Raffaele, Roberto Burioni, attraverso i suoi canali social, sottolineando l’urgenza di comprendere le ragioni di questo incremento.

Secondo i dati, diffusi recentemente da un’inchiesta del Washington Post, le neoplasie tra gli under 50 sono aumentati globalmente dell’80%, un dato che ha colpito in particolar modo gli Stati Uniti. In quest’ultimo Paese, il numero di casi è passato da 95,6 a 107,8 su 100mila persone tra il 2000 e il 2019, rappresentando un aumento significativo del 13% in soli 20 anni.

Le nuove diagnosi di neoplasie tra gli under 50 nel 2019 sono state complessivamente 1,82 milioni a livello globale, con un incremento del 79% rispetto al 1990. La neoplasia al seno ha rappresentato la maggior parte dei casi, ma altre tipologie hanno registrato incrementi notevoli. Particolarmente preoccupanti sono i balzi record nelle neoplasie dell’apparato gastrointestinale, come colon-retto, stomaco e pancreas, oltre all’utero nelle donne.

Anche le neoplasie polmonari, della trachea e della prostata hanno mostrato aumenti significativi, sollevando interrogativi tra gli esperti. Uno degli aspetti più inquietanti è l’incremento dei casi di neoplasia al colon-retto tra i giovani, anche tra coloro di età compresa tra i 30 e i 40 anni, un fenomeno che ha spinto gli scienziati a riflettere sulle possibili cause. Poiché gli under 50 non sono sottoposti a screening di massa, la patologia può essere rilevata tardivamente, complicando le cure e riducendo le possibilità di guarigione.

Gli aumenti più significativi si registrano nei paesi più sviluppati, come Nord America, Oceania ed Europa Occidentale. Sebbene le prognosi siano migliorate, le sfide per i sistemi sanitari nazionali sono evidenti. Le ipotesi degli esperti riguardano fattori come l’inquinamento atmosferico, stili di vita scorretti e cattive abitudini alimentari. Un’ipotesi sottolinea il legame tra un’alimentazione sregolata, l’abuso di alcool e l’insorgenza di neoplasie gastrointestinali.

In particolare, abitudini come il consumo eccessivo di zuccheri, grassi saturi e cibi ricchi di conservanti, uniti a uno stile di vita sedentario, potrebbero predisporre all’obesità e alle neoplasie dell’apparato digerente. Il ricorso massiccio agli antibiotici potrebbe indebolire il “microbiota intestinale“, contribuendo al problema. Inoltre, l’aumento dell’inquinamento atmosferico negli ultimi 30 anni potrebbe giocare un ruolo chiave, esponendo le nuove generazioni a agenti inquinanti sconosciuti alle generazioni precedenti.

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