L’Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia il fatto che le multinazionali produttrici di tabacco stanno facendo di tutto per mettere i bastoni fra le ruote ai processi governativi di molti Stati contro l’abuso e l’uso di sigarette e del fumo.
Le aziende produttrici di tabacco, secondo l’OMS, stanno tentando qualunque soluzione per ampliare il loro mercato già dorato, cercando di vendere sempre di più. In molti Paesi le multinazionali cercano di influenzare politici e responsabili della sanità di modo da limitare i provvedimenti che riguardano l’utilizzo delle sigarette, la loro diffusione e la regolamentazione della vendita.
Nella maggior parte dei Paesi più sviluppati, compresa l’Italia, sono ormai molti i mezzi di dissuasione dall’utilizzo del fumo, come gli avvisi grafici sulle sigarette con tanto di foto raccapriccianti, le campagne televisive e di cartellonistica contro l’utilizzo delle sigarette e le restrizioni all’utilizzo delle “bionde” nei locali pubblici e nelle aree di pubblico interesse, specie in presenza di donne in stato interessante. Queste misure hanno portato a proteggere 4,7 miliardi di persone in tutto il mondo contro il miliardo che era protetto solo dieci anni fa.
Tuttavia, le multinazionali vogliono influenzare governi e politici di modo da fermare il processo di presa di coscienza civile riguardo la nocività del fumo. La loro mira è causare il taglio netto della spesa sanitaria, di modo da limitare queste politiche e tornare a vedere incrementate le loro quote di mercato.
Nel mondo ogni anno 7 milioni di persone muoiono a causa delle conseguenze del fumo, una vera strage della quale questi colossi del tabacco sembrano disinteressarsi. Il protocollo MPower, sostenuto dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, mira a dissuadere in tutti i modi i fumatori dall’utilizzo del tabacco ed al ritorno ad una vita sana. Lo stesso sindaco filantropo denuncia il fatto che le industrie delle sigarette tentano qualunque soluzione per limitare al minimo queste politiche: un fatto molto grave.