Le donne sono perfette per lo spazio: consumano meno cibo e ossigeno, e hanno fisico e psiche più resiliente

Secondo studi Nasa, le donne potrebbero avere più probabilità di successo in una missione di lunga durata grazie al minor consumo di cibo, acqua e ossigeno, maggiore resistenza alle radiazioni cosmiche e migliore "tenuta" psichica.

Le donne sono perfette per lo spazio: consumano meno cibo e ossigeno, e hanno fisico e psiche più resiliente

L’idea di un volo interplanetario diretto a Marte è sempre stata affascinante e oggi sembra essere più vicina che mai. Tra le varie ipotesi avanzate per questa missione epocale, una sta prendendo sempre più piede: un equipaggio composto esclusivamente da donne. Sebbene ancora solo una possibilità tra molte, le ragioni che la supportano sono intriganti.

Esplorare il Pianeta Rosso, a oltre 500 milioni di chilometri di distanza, sarebbe una sfida senza precedenti, richiedendo oltre un anno di viaggio. Gli astronauti dovrebbero affrontare sei mesi per arrivare a Marte, orbitarci attorno per qualche giorno e poi altri sei mesi per il ritorno sulla Terra. Tuttavia, questa audace missione non prevederebbe l’ammartaggio, ma piuttosto alcune orbite attorno al pianeta.

Ciò che rende interessante l’ipotesi di un equipaggio femminile è il crescente corpo di ricerche e studi che suggerisce come le donne possano avere più probabilità di successo in una missione di questa portata. Le donne consumano meno cibo, acqua e ossigeno rispetto agli uomini e sono più resistenti alle radiazioni cosmiche, un nemico temuto nello spazio. Inoltre, il fatto che abbiano gli organi riproduttivi interni potrebbe offrire vantaggi in termini di fisiologia e biologia dello spazio. Infine, si suggerisce che le donne possano affrontare meglio situazioni di estremo stress.

La proposta di un equipaggio solo femminile fa sorgere inevitabilmente il ricordo di Linda Halpern, che negli anni ’60 aveva sognato di diventare astronauta e aveva scritto al presidente J.F. Kennedy, ricevendo però solo porte in faccia dalla NASA. All’epoca, le donne vennero escluse dai voli spaziali poiché si riteneva loro mancasse il necessario addestramento scientifico e di volo, nonostante il talento e il coraggio dimostrato da tante. Solo nel 1983, Sally Ride divenne la prima donna americana in orbita, dimostrando che le donne avevano tutte le capacità per raggiungere le stelle.

Sebbene il numero di donne astronauta sia ancora inferiore rispetto a quello degli uomini, la NASA ha compiuto progressi significativi nel promuovere la parità di genere negli ultimi anni. Le selezioni più recenti per le missioni Artemis destinate alla Luna hanno incluso nove donne e nove uomini, con l’obiettivo di garantire che una donna ponga il prossimo “primo passo” sulla superficie lunare.

Al di là delle considerazioni di genere, l’importanza di inviare un equipaggio altamente addestrato e preparato è fondamentale. Il viaggio verso Marte sarà un’impresa rischiosa e complicata, e le capacità tecniche e di leadership degli astronauti saranno cruciali per il successo della missione.

Una ricerca recente pubblicata su Scientific Reports evidenzia che le donne potrebbero avere un vantaggio in termini di consumo di energia, ossigeno e acqua, fattori essenziali in missioni spaziali di lunga durata come quella verso Marte. La possibilità di ridurre il peso e le dimensioni dei moduli abitativi per donne potrebbe tradursi in un risparmio di carburante significativo.

Tuttavia, indipendentemente dal genere degli astronauti, va sottolineato che questa sarà una missione a rischio. Il primo equipaggio inviato a Marte potrebbe affrontare sfide tecniche e ambientali senza precedenti, e la possibilità che non possano fare ritorno sulla Terra resta una prospettiva inevitabile fino a quando non saranno stati affrontati tutti gli ostacoli e le incognite di questa avventura straordinaria.

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