In questo periodo molti si chiedono se sia possibile creare in casa un ambiente sano capace di scoraggiare gli agenti patogeni e i virus attraverso l’utilizzo di oli essenziali vegetali. La risposta arriva direttamente da una ricerca condotta in un’aula scolastica del Torinese, dai dottori E. Garrou, G. Serafini, A. Mangiavillano, C. A. Zaccagna e M. Bevilacqua, tutti appartenenti ad enti di ricerca universitari od ospedalieri del Torinese, tranne l’ultimo, medico dell’Università di Padova.
Nell’ambito di questa ricerca sono stati condotti dei test su alcuni oli essenziali, in particolare quello di incenso e di propoli. Dall’incenso infatti si produce un resinoide, una specie di olio essenziale, e la propoli è in effetti una resina. Entrambi hanno degli elementi comuni: possiedono proprietà antibatteriche, antifungine, antivirali e antiparassitarie.
Il test oggetto della ricerca è stato effettuato senza alcuna combustione dell’incenso che, se bruciato e inalato da vicino, può essere cancerogeno. L’olio essenziale è stato infatti vaporizzato attraverso diffusori elettrici o semplice riscaldamento di una soluzione alcolica in cui erano state diluite tre gocce di resinoide di incenso, combinate con altre tre gocce di propoli.
I ricercatori hanno osservato che, dopo appena tre giorni, la carica batterica presente nell’aria dell’aula si era ridotta dell’80% circa. Tale effetto sarebbe da attribuire alla presenza, sia nella propoli che nell’incenso, di alcune sostanze chiamate Sesquiterpeni (C15-H24), che si trovano in concentrazioni variabili a seconda dell’origine geografica (per esempio, il più ricco è l’incenso della Guinea Bissau con il 51,8%).
Questo esperimento ci dimostra quindi come sia possibile ottenere, in modo del tutto naturale e senza effetti collaterali, un’aria più sana. Inoltre i costi sarebbero davvero molto contenuti: sia la boccetta da 15 ml di olio essenziale di incenso che quella di propoli costano sui 5 euro e, nelle dosi consigliate dallo studio, durerebbero circa 30 giorni.